2. Firmware - TRIM - SSD Toolbox
La schermata in alto ci mostra la versione del firmware con cui l'AORUS Gen4 7000s 2TB è arrivato in redazione.
Il firmware, identificato come EIFM 21.1, supporta nativamente le tecnologie TRIM, S.M.A.R.T, TRIMÂ e VolatileWriteCache.
Per il suo aggiornamento, nonché per tutte le operazioni di manutenzione del drive, il produttore mette a disposizione il software SSD Toolbox, giunto alla versione B21.0916.1, che analizzeremo in dettaglio nei paragrafi successivi.
 Â |  Â |
La procedura di upgrade del firmware è abbastanza semplice purché si abbia a disposizione una connessione Internet attiva: basterà cliccare sull'icona a forma di freccia presente in basso e contrassegnata con la didascalia "Firmware Update", quindi sul pulsante Run, affinché il software effettui un controllo sul server e, qualora rilevasse versioni più recenti rispetto a quelle installate, lo notifichi all'utente chiedendo conferma prima di effettuare l'operazione.
Nel nostro caso, come visibile sullo screenshot di destra, il software ci ha informati che era presente la versione EIFM 21.2, quindi è bastato cliccare sul pulsante "Run" per eseguire l'aggiornamento alla nuova versione del firmware con il quale sono stati effettuati i test della nostra recensione.
TRIM
Come abbiamo più volte sottolineato, gli SSD equipaggiati con controller di ultima generazione hanno una gestione molto efficiente del comando TRIM implementato da Microsoft a partire da Windows 7.
La conseguenza logica è un recupero delle prestazioni talmente veloce, che risulta impossibile notare cali degni di nota tra una sessione di lavoro e la successiva.
Per potersi rendere conto di quanto sia efficiente, basta effettuare una serie di test in sequenza e confrontare i risultati con quelli ottenuti disabilitando il TRIM tramite il comando:
fsutil behavior set disabledeletenotify 1
Il recupero delle prestazioni sulle unità più recenti è altresì agevolato da Garbage Collection sempre più efficienti, che permettono di utilizzare gli SSD anche su sistemi operativi che non supportano il comando Trim, senza dover per forza ricorrere a frequenti operazioni di Secure Erase per porre rimedio ai decadimenti prestazionali.
Tuttavia, nel caso si abbia la necessità di riportare l'unità allo stato originale per installare un nuovo sistema operativo o ripristinare le prestazioni originarie, si può utilizzare l'apposita sezione del GIGABYTE SSD Toolbox o uno dei tanti metodi di Secure Erase illustrati nelle precedenti recensioni.
 Â |  Â |
 Â |  Â |
Il software proprietario permette di effettuare l'operazione in questione con la semplice pressione del pulsante "Run" dopo essere entrati nell'apposita sezione cliccando sull'icona a forma di mano con gomma contrassegnata dalla scritta "Secure Erase".
Dopo aver confermato le nostre reali intenzioni, il drive verrà "sanitarizzato" in una manciata di secondi tornando a fornire le prestazioni iniziali.
GIGABYTE SSD Toolbox - FunzionalitÃ
Il GIGABYTE SSD Tool Box è dotato di un'interfaccia grafica chiara e molto intuitiva suddivisa in quattro sezioni che andremo ora ad analizzare escludendo, ovviamente, quella vista in precedenza.
La prima, denominata Summary, ci mostra una dettagliata serie di informazioni sul drive tra cui il nome del modello, il numero di serie, la versione del firmware, lo spazio utilizzato, lo stato di salute e quali fra le tecnologie supportate sono attive.
La seconda ci offre un quadro completo sullo stato del drive analizzando i dettagli forniti dalla tecnologia SMART mostrati a schermo.
La terza sezione, Optimization, al momento non è ancora funzionante.
