La forza della semplicità. Se volessimo usare uno slogan per definire il layout del pannello frontale, quello più adatto sarebbe proprio questo. Niente sistemi a scomparsa che per ricordarti dove sono devi consultare il manuale utente, vietati i tasti light-touch ed altri gadget all'ultimo grido: una semplice, lineare superficie di (robustissima) plastica nera ospita in bella vista tutto quel che serve e non ci sono “cassetti segreti”.


Antec Twelve Hundred, the serious gamer's choice 4 - Ergonomia 1 

L'efficace semplicità del pannello frontale. Magari qualche “scrittina” in più per indicare porte, jack e interruttori non avrebbe guastato.


Da combattimento. I tasti per accensione e reset confermano la natura del Twelve Hundred: premendoli si capisce che sono fatti per resistere a migliaia di cicli d'uso senza mai incepparsi o rompersi.


Antec Twelve Hundred, the serious gamer's choice 4 - Ergonomia 2 

Un prodotto quasi perfetto se non fosse per il sistema utilizzato per il fissaggio di pannelli laterali e bay frontali.

Se da un lato è vero che le viti con testa a sagoma cilindrica zigrinata consentono di disassemblare i componenti senza l'ausilio del cacciavite, dall'altro sarebbe stato più opportuno impiegare meccanismi a sgancio rapido per un accesso veloce alle componenti interne.

Inoltre, come per alcuni prodotti Silverstone , sarebbe stato gradito l'impiego di “viti imperdibili”.


Il manuale utente, al contrario di quanto accade anche per alcuni blasonati prodotti, contiene istruzioni in lingua italiana e, benché piccole ed in bianco e nero, le illustrazioni fotografiche aiutano a chiarire le varie procedure da osservare nelle fasi di montaggio.


Zero vibrazioni. La relativamente pesante struttura in acciaio del Twelve Hundred ha un'ulteriore proprietà, quella cioè di contenere molto le vibrazioni di ventole e HDD, garantendo così un funzionamento piuttosto silenzioso del computer ed evitando quindi di fare da cassa di risonanza.