Componentistica & Layout - Parte 2
Partiamo con la nostra analisi approfondita, come di consueto, dall'ingresso, dove troviamo parte del filtro EMI necessario per rispettare la normativa contro le interferenze.
Ricordiamo che lo scopo del filtro d'ingresso è quello di impedire alle componenti in alta frequenza, generate dai transistor di switching, di ritornare sulla rete elettrica e di evitare che eventuali disturbi esterni possano influenzare le tensioni d'uscita.
Pur potendo confermare la qualità dei componenti utilizzati sull'Antec HCG-850M, non possiamo indicarne con precisione il numero in quanto, con tutta probabilità , parte del filtro d'ingresso è disposto sul retro del blocco presa/interruttore.
Non manca il fusibile d'ingresso ed il MOV (Metal Oxide Varistor) che ha il compito di proteggere, entro certi limiti, l'alimentatore dalle scariche elettriche.
 | Particolare del doppio ponte raddrizzatore con relativo dissipatore;
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Il doppio ponte raddrizzatore rappresenta lo stadio successivo in cui la tensione sinusoidale, che presenta valori sia positivi che negativi, viene trasformata in una tensione a doppia semionda con soli valori positivi e frequenza di 100Hz.
I due componenti possono erogare fino a 16A, quindi una corrente ben al di sopra di quella necessaria a garantire gli 850W d'uscita.
In tal modo, oltre a migliorare la stabilità , si estende sensibilmente l'aspettativa di vita dei due componenti.
 | Condensatori primari Nippon Chemi-con
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I due condensatori primari, di eccellente qualità , mettono a disposizione una capacità complessiva di 660uF, adeguati alla potenza erogabile.
I 105°C di temperatura operativa sono quanto di meglio si possa sperare per i condensatori elettrolitici, motivo per cui, anche per questa sezione, non sembrano esserci dubbi sulla longevità .
 | Particolare del dissipatore dedicato ai Mosfet del sistema di controllo del fattore di potenza. 3 x Mosfet n.d. 1 x diodo n.d. |
Per il sistema PFC sembrano essere presenti ben tre Mosfet ed un diodo (ancorato al dissipatore dei transistor di switching); sfortunatamente data la posizione non siamo in grado di stabilirne il modello.
Tali componenti, controllati da un apposito circuito, agiscono sull'induttore toroidale adiacente e sui condensatori primari, alterandone il funzionamento.
In questo modo si riesce a compensare lo sfasamento tra l'onda di tensione e quella di corrente, riducendo al minimo gli "sprechi" ed alleggerendo, quindi, il conto per l'energia elettrica utilizzata, a tutto vantaggio dell'efficienza.
 | Particolare del dissipatore dello stadio primario di switching. 2 x Mosfet n.d. |
I transistor di switching che incrementano la frequenza della tensione di alimentazione a diverse decine di KHz sono due.
Tale soluzione, sebbene meno raffinata rispetto alla configurazione Full-bridge che utilizza quattro Mosfet, è da ritenersi oltremodo efficace.
La tensione in alta frequenza consente, a questo punto, l'utilizzo di un trasformatore di piccole dimensioni che abbassa la stessa dai circa 300V dello stadio primario a poco più di 12V.
 | Particolare dello stadio secondario di rettifica realizzato mediante diodi Schottky. |
Una volta ridotta la tensione a valori compatibili con gli stadi successivi, è necessario filtrare le forti oscillazioni prodotte dai transistor di switching.
L'operazione viene affidata ad un buon numero di diodi che, sebbene efficaci, sono sensibilmente meno efficienti dei Mosfet comunemente impiegati negli alimentatori con certificazione 80Plus superiore.Â
I componenti sono separati in due gruppi e vanno pertanto a costituire due linee indipendenti da utilizzare in modo bilanciato per massimizzare le prestazioni.
 | Particolare del modulo DC-DC per la generazione delle tensioni da 5 e 3,3 Volt. |
Come oramai consuetudine negli alimentatori ad elevata efficienza, le tensioni minori da 5V e 3,3V vengono generate, a partire dalla tensione da 12V d'uscita, mediante moduli DC-DC indipendenti o unico, come nel caso del nostro Antec HCG-850M.
Sul retro della daughter-card si notano i due induttori ed i due condensatori di filtraggio mentre, dall'altro lato, celati dalla piastra dissipante, si trova un numero non meglio precisato di Mosfet.
 | Particolare della sezione di filtraggio d'uscita, costituita per larga parte da condensatori elettrolitici. |
A completare la rettifica troviamo un filtro LC che fa uso di un grosso induttore toroidale e di un discreto numero di condensatori elettrolitici.
Non si tratta della dotazione più ampia finora vista, ma confidiamo che sia adeguatamente proporzionata alle necessità dei componenti alimentati.
 | Particolare del chip preposto ai sistemi di protezione:
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L'integrato che si occupa dei sistemi di protezione è di ottima qualità e, oltre a monitorare in modo indipendente la corrente erogata dalle due linee da 12V, garantisce anche l'incolumità dell'alimentatore da un eventuale surriscaldamento.
 | Particolare del controller PWM per la tensione di stand-by (5Vsb). |
L'integrato che si occupa della generazione della tensione di stand-by è posizionato in prossimità del trasformatore secondario.
Si tratta di un elemento indispensabile che garantisce le funzioni "vitali" dell'alimentatore quando non è attivo.
 | Particolare del controller dei transistor di switching. |
Concludiamo con il chip combo PFC/PWM, che si occupa della gestione del sistema di controllo del fattore di potenza e dei transistor di switching.