Wikipedia, Google ed altri grandi portali protestano contro la SOPA 1 


Oggi una lunghissima lista, in costante aumento, di siti internet di grande e piccola entità protestano apertamente contro la SOPA, la legge americana che intende combattere la pirateria online dando fin troppo potere alle aziende coinvolte.

La legge, in soldoni, "permetterebbe ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti [...] e di procedere legalmente contro i siti web accusati di diffondere o facilitare le infrazioni del diritto d'autore" (fonte Wikipedia, appunto).

Mentre con l'attuale DMCA (Digital Millenium Copyright Act) le aziende possono richiedere la rimozione dei contenuti che non rispettano il copyright, con la SOPA quest'ultime possono ottenere tranquillamente l'oscuramento dell'intero portale.

Gli oppositori convengono sul fatto che dare poteri alle aziende non è la giusta strada per combattere la pirateria online, ma porterà invece inevitabilmente alla riduzione delle libertà di espressione tipiche della rete, specialmente rispetto alle realtà low-budget o no-profit che non possono minimamente permettersi di combattere contro multinazionali e che quindi si troverebbero costrette a chiudere i battenti.

Banale il fatto che se la norma fosse approvata, nonostante si tratti di una legge americana, le ripercussioni si sentirebbero in tutto il mondo. 


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Hanno partecipato alla protesta Wikipedia (versione inglese) con l'oscuramento completo di tutti i contenuti, Wordpress.com, Mozilla Foundation, Creative Commons, Google (con un doodle apposito) e molti altri.