Razer immagina il futuro del PC con un concept design all'insegna di un'estrema flessibilità ed una veloce aggiornabilità, il tutto grazie a moduli intercambiabili e alle possibilità offerte dal BUS PCI-Express.


Project Christine, il PC del futuro secondo Razer 1 


Parallelamente a quanto succede per alcune infrastrutture server, dove possono essere aggiunti vari moduli di elaborazione o di archiviazione secondo le necessità, Project Christine intende portare questo concetto in quello che sarà il PC Tower del futuro, probabilmente dedicato per venire incontro alle esigenze più disparate, come il gaming e la produzione, con i dispositivi mobile a farla da padrone per quanto riguarda il tipico everyday computing.


Project Christine, il PC del futuro secondo Razer 2 


Vari moduli, contenenti unità di calcolo generale CPU o GPU, memorie di massa o interfacce I/O, potranno essere installati o sostituiti con altri più moderni, tenuti al fresco da un sistema di raffreddamento a liquido (si vocifera olio minerale) e da un sistema di noise cancelling attivo.



Si tratta ovviamente di un idea e non di un prodotto già ingegnerizzato, per gli ovvi problemi dovuti alla definizione di un nuovo standard che consenta la produzione di componenti in daughter card facilmente installabili nei moduli e, probabilmente, di una nuova generazione di schede madri molto diverse da quelle che conosciamo.


Project Christine, il PC del futuro secondo Razer 3


Anche se difficilmente potremmo vedere soluzioni così come il Project Christine ci viene prospettato, l'idea di una modularità portata all'estremo alletta sicuramente gli appassionati, che già gongolano all'idea di dire addio ai continui cambi di socket!

Come si suol dire, chi vivrà vedrà ...