Roma, 30 Marzo 2009
Roma, 28 mar. - (Adnkronos) - Scoperto dalle Fiamme Gialle un maxi evasore: sottratti alle casse del fisco Iva per oltre 5 milioni di euro ed imposte sui redditi per oltre 25 milioni di euro. La Compagnia di Fiumicino, nell'attivita' di contrasto all'evasione ed all'economia sommersa, ha individuato una societa' di Roma che, pur avendo istituito regolarmente registri e scritture contabili previsti dalle leggi fiscali e civili, ha omesso di registrare le reali operazioni commerciali poste in essere, con la inevitabile conseguenza del mancato pagamento delle imposte dovute. Attraverso le preliminari fasi della ricostruzione della situazione patrimoniale e finanziaria della societa', mediante una specifica attivita' investigativa, e' stata delineata la vera dimensione della capacita' contributiva dell'impresa commerciale, operante nel settore della telefonia e dei prodotti informatici. L'attivita' di verifica fiscale, condotta anche mediante l'ausilio degli accertamenti bancari, ha permesso ai militari della Guardia di Finanza di individuare ingenti somme sottratte al fisco dall'anno 2005 in poi. L'efficace lavoro svolto dai militari ha vanificato gli accorgimenti che la societa' aveva predisposto per neutralizzare l'accertamento, ricorrendo allo schema della cosiddetta ''frode carosello''. L'azienda infatti aveva effettuato ingenti acquisti da paesi comunitari, avvalendosi di societa' di comodo che avrebbero dovuto versare l'Iva all'erario. Invece le merci sono state commercializzate senza versare i tributi e senza contabilizzare le vendite per rendere difficoltosa la ricostruzione del reale giro d'affari. Ciononostante, l'attivita' di intelligence ha consentito di individuare il giro dei clienti e, grazie anche agli accertamenti bancari, e' stato possibile quantificare il reale volume d'affari dell'azienda verificata. Il rappresentante legale della societa' e' stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica competente per omessa presentazione di dichiarazione ai sensi del D.Lgs. 74/2000. Le pene sono severe: da uno a tre anni di reclusione e l'applicazione di misure cautelari reali al patrimonio, a garanzia del credito vantato dal fisco.
Fonte Libero News
http://www.libero-news.it/adnkronos/view/88522