Abbiamo visto nella prima parte come sia relativamente semplice ottenere dei grandi risultati con poche e in fondo elementari modifiche.
Ma per spremere tutto il succo, la parte più gustosa, quella per i palati fini, bisogna faticare molto, molto di più.
Il gioco si complica, soprattutto per il rischio di rovinare irrimediabilmente la vostra Essence tanto da renderla inutilizzabile.
Per questo invito chiunque volesse cimentarsi a leggere tutte le 6 pagine di questo thread che ho trovato sul sito Asus ( è in Inglese, I’m sorry):
ASUSTeK Computer Inc.-Forum- op amps
Ha una sua suspence, potrete vedere crescere la sorpresa, poi la brama di raggiungere le alte vette fino alla rovina finale. Molto istruttivo e utile per capire a cosa potete andare incontro. Molto istruttivo anche per capire che non conviene inventarsi soluzioni del piffero: ma come si fa ad essere tanto idioti da far lavorare una scheda progettata per 12V con tensioni superiori?
Detto questo iniziamo con i
DISCLAIMER- Le modifiche riportate sono state testate tutte dal sottoscritto, che si assume la piena responsabilità dei pareri espressi sui risultati raggiungibili ma nessuna responsabilità per i danni provocati dalla scarsa perizia tecnica di chi esegue materialmente le modifiche
- Le modifiche riportate necessitano , pertanto, di capacità tecnica esecutiva di buono/ottimo livello e di attrezzatura idonea. Queste non sono modifiche per dilettanti allo sbaraglio, a meno che non siano amanti del rischio.
- Dopo aver effettuato una o più delle modifiche qui consigliate esiste il rischio reale di non poter riportare la scheda alle condizioni originali.
- Esiste la possibilità reale di un danneggiamento irreparabile della scheda.
Ma allora perché imbarcarsi in questa impresa?
Perché chi arriverà ad ascoltare cosa il sistema Essence modificata/cMP2 sia in grado di fare non avrà più da pensare alla sorgente in quanto si sarà dotato di una macchina di valore assoluto, che potrà inserire in impianti di qualsiasi livello. Con tanti saluti a John Atkinson e a tutti i sostenitori della “grande spesa/grande risultato” !
Volete provare a raggiungere questo straordinario risultato? E allora partiamo!
PER ASPERA AD ASTRA, ovvero dobbiamo soffrire per arrivare alle stelle!
Lo stampato della Asus è multilayer, per cui le saldature su cui interverremo sono in parte SMD, più o meno agevoli, e in parte con reofori passanti attraverso fori conduttivi. Il che significa che rovinare uno dei rivestimenti conduttivi dei fori comporta il rischio di buttare via la scheda intera. A questo si aggiunge la difficoltà derivante dalle giustissime e sacrosante norme per l’eliminazione del piombo dal materiale saldante (ROHS, quanti morti intossicati dal piombo tra gli appassionati e i professionisti dell’elettronica!! Meno male che ora la strage è cessata, e adesso siamo tutti più sani) che ha comportato lo sviluppo di nuovi materiali che fondono a temperature di gran lunga superiori , con tenuta meccanica più o meno da acciaio temprato.
Tutto questo ci aumenta la difficoltà delle modifiche,soprattutto per la sostituzione dei condensatori, dal momento che dovremo lavorare con stazioni di eccellente qualità che permettano temperature variabili tra 390 e 410 °C, con conseguente rischio di arrostire sia il componente ( poco male dal momento che lo eliminiamo) che le sottili piste superficiali .
Usando temperature inferiori il rischio è di non dissaldare proprio e di strappare via piste e piazzole.
Io non sono un perfezionista della saldatura, anzi direi che sono un terribile grezzo, quello che mi interessa è raggiungere un accettabile contatto meccanico stabilizzato da una saldatura ben fatta. Avrò così un buon contatto elettrico pur mantenendo anche una discreta stabilità meccanica, considerando che questa non è una scheda destinata ad essere montata su un caccia militare o su un' auto da corsa!
Ho realizzato ben presto che la sostituzione dei condensatori con le modalità canoniche era veramente indaginosa, lunga e con il rischio di creare dei tappi del materiale saldante originale all’interno dei fori , al momento di sfilare il reoforo del componente da sostituire, con conseguente successiva immane fatica per far passare il reoforo del nuovo componente. Insomma un lavoro mortale e rischioso.
Ma……..la tenuta meccanica delle saldature originali è talmente granitica che lussando e ruotando sul loro asse i condensatori da sostituire, si riesce facilmente a troncarne i reofori , lasciando intatti i segmenti che attraversano i fori, che rimarranno ben visibili e aggredibili,spuntando di oltre un millimetro al di sopra come al di sotto del piano della scheda.
Ecco che ci siamo guadagnati facilmente la possibilità di saldare i nuovi condensatori nella parte superiore o inferiore della scheda, sagomando i reofori dei nuovi in modo che si incastrino tra i resti di quelli originali e, a questo punto, procedendo alla saldatura. Non dovrei, ma lo faccio lo stesso: ovviamente fate attenzione alla polarità, soprattutto quando saldate sulla faccia inferiore!!
La fig 1 che trovate al termine vi da l’idea di quanto sia brutta la realizzazione, somiglia ad una serie di bubboni, però funziona! Ne ho fatte due senza sbagliare un colpo, con questa soluzione poco elegante ma veloce, funzionale e, soprattutto sicura.
STEP 1: LA SOSTITUZIONE DELL’OSCILLATORE
Questo è uno dei pezzi “cheap” della scheda, francamente solo a vederlo fa proprio pena, anche se evidentemente riesce a fare il suo mestiere. Da molti anni ormai sono in commercio kit i più disparati per migliorare il clock dei lettori CD, che possono essere utilizzati tranquillamente .
Alcuni di questi arrivano a prezzi veramente allucinanti ( 200-300 €) senza che io ne capisca la vera ragione al di fuori dello spennamento dei polli. Indubbiamente una delle cose più difficili è fare una valutazione comparativa di vari sistemi per il miglioramento del clock. Devo dire che la mia piccola esperienza non mi ha mostrato differenze così eclatanti tra un sistema e l’altro, entrambi però largamente migliori dell’originale……..nella STX.
Per la ST ( quella PCI ) ho qualche perplessità in più, derivante dalla presenza Cirrus CS 2000, un integrato che rigenera il clock e lo fa assai bene. In questo modello francamente penso che si possa evitare di sostituire l’oscillatore, risparmiando una modifica pericolosa. Però io l’ho sostituito lo stesso per……completezza, perché mi disturbava l’idea ma ripeto che probabilmente se ne potrebbe fare a meno.
Le Essence necessitano di un oscillatore alla frequenza di 24,576 MHz per cui occhio ad acquistare devices che viaggiano alla stessa frequenza, pena il mancato funzionamento o, forse peggio, ottenendo unl timing della musica che se ne va ad escort, rallentato o accelerato.
I risultati della sostituzione del solo oscillatore, di qualunque genere sia, dipendono fortemente dalla bontà dell’alimentazione deputata, che dovrebbe essere stabile e a bassissimo rumore.
Insomma ne vale la pena?
Nella STX certamente si, nella ST diciamo ni. Nel primo caso la fatica sarà ripagata da un sensibile miglioramento della qualità del suono per una minore distorsione globale, che si traduce in uno stage migliore, in una timbrica migliore, in un miglior silenzio interstrumentale e in una migliore intelleggibilità delle microinformazioni ambientali. E’ impressionante riuscire a discernere perfettamente tutte le linee melodiche di ciascun strumento in una orchestra mantenendo nel contempo un suono d’insieme armonico. Devo dire che è un’esperienza per certi versi più esaltante dell’ascolto live, dove l’orchestra sinfonica che suona in una sala da concerto difficilmente permette un’analisi così dettagliata se non dal podio del direttore! Insomma se volete veramente capire quanto bene ( e con quante difficoltà)orchestrava Mahler questo è il sistema per voi. Con la ST non posso negare che forse il miglioramento ci sia, ma è decisamente più sfumato
Ma allora facciamo solo questa modifica e lasciamo perdere il resto? Assolutamente no, nessuna delle modifiche consigliate vi cambia il suono dal giorno alla notte però il loro effetto è additivo, concorrono tutte verso l’ottenimento di quella “ scomparsa del mezzo di riproduzione” che è il vero sogno audiofilo ovvero l’eliminazione delle caratterizzazioni (=distorsioni) proprie della “macchina sorgente”, analogica o digitale che sia. E devo confessare che con questo sistema Essence/cMP2 la meta si è avvicinata veramente tanto.
DIFFICOLTA’
L’oscillatore originale è uno scatolotto plasticoso SMD saldato su due piazzole abbastanza grandi. E’ posizionato in maniere diversa nella STX rispetto all ST ( vedi figure 2,,3,4,5,6, e 7))
Chi possiede un dissaldatore ad aria lo dissalderà in pochi secondi, magari stando attento a non dissaldare gli altri componenti vicini, resistenze in primis, e a non vedere le piste accartocciarsi come tanti tirabaci ( vi ricordate i ricciolini degli anni '30?)
Per gli altri, la maggior parte, l’unica possibilità è di dotarsi di due saldatori, così da scaldare entrambe le estremità contemporaneamente fino a che il componente perderà il contatto fisico con le due piazzole e potrà essere così rimosso.
Consiglio di aggiungere, per miscelarlo con lo “stagno” di fabbrica, una puntina di stagno non ROHS, che faciliterà l’operazione, la quale andrà eseguita con i saldatori ad una temperatura non superiore a 350°C, pena il rischio di far saltare la piazzola di dx (Fig2 n°1), quella su cui andrà saldato successivamente il cavo del segnale.
OSCILLATORI
Come accennato ne esistono di molti tipi e soprattutto di molti prezzi, alcuni francamente ridicoli.
Io ne ho provato due : l’AudioGD Jz 1 e il Vanguard TCXO.
Il primo si acquista direttamente in cina sul sito del produttore, costa relativamente poco anche come spese di spedizione .
Vi dico subito che non ho riscontrato delle differenze sostanziali dal punto di vista sonoro ma solo nel costo e nella difficoltà di montaggio. Infatti l’AudioGD è uno stampato con alimentazione dedicata, non piccolissimo e non leggerissimo, che va fissato con un distanziatore su uno dei fori passanti per le viti dello schermo d’alluminio della Essence, schermo che andrà eliminato in ogni caso. Attenzione che le viti M3 non passano dal foro per cui o allargate o vi trovate delle M2,5 . Ovviamente andrà isolato il fondo dello stampato così da non farlo venire a contatto con i condensatori della scheda su cui poggerà, pena un bell’arrosto.
Questo stampato deve essere alimentato saldando due cavi (+ e -) dai pin di fissaggio del molex alla scheda della Essence, quelli sulla faccia inferiore, dove trovate la 12V. Si identificano perché, una volta messa la scheda in posizione verticale di montaggio sono i due più i basso: Il 4° dall’alto è il positivo, il 3° sempre dall’alto è il negativo. Dall’altro lato dello stampato dell’Audio GD partiranno altri due cavi ( da tenere i più corti possibili) che andranno a saldarsi nella posizione 1 e 3 della figura . Se poi avete a portata di mano un molex dell’alimentatore del PC cercate di vedere su quali pin si inseriscono il cavo giallo e quello nero vicino.
Ho perplessità sulla qualità di costruzione di questo oggetto cinese, ci sono vari report di esemplari non funzionanti, per cui la mia scelta definitiva è andata al Vanguard.
Questo si acquista su ebay ( cercate Vanguard TCXO) , costa circa 25 € e va alimentato a 5V. Il montaggio è semplice data la leggerezza dell’oggetto. La piedinatura la trovate nella figura che trovate sul sito del venditore. Attenzione a non confondervi quando lavorate con l’oscillatore rovesciato per saldare i cavi ai piedini! A me è successo e ne ho buttato uno nel cesso. Il positivo dell’alimentazione lo salderete al piedino out del regolatore di tensione 7805 che trovate vicino al molex. Consiglio un’ occhiata al datasheet per chi non fosse sicuro o non capisse dalle foto dove saldare il cavo
E’, come al solito, utile ma non necessario bypassare i piedini + e – con un piccolo condensatore di buona qualità, polipropilene da 0,1 mF.
Il montaggio specifico per la STX e per la ST è facilmente riconoscibile dalle figure.
RISULTATO
Un buon segnale di clock stabile migliora il jitter, su questo non ci piove. Il risultato sarà una scena più ampia e proporzionata, una migliore localizzazione spaziale degli strumenti e una maggiore dinamica, dovuta ad un silenzio di fondo maggiore. Alla fine ripeto sempre le stesse cose ma è la dimostrazione che le teorie di cics sul jitter cumulativo sono corrette per cui ogni intervento che lo riduca, su qualunque sua componente agisca, porta benefici che si sommeranno step dopo step.
Ribadisco che questo intervento è, a mio parere,obbligatorio sulla STX e solo facoltativo sulla ST, in quanto i benefici, su quest’ultima, sono meno apprezzabili , almeno immediatamente.
Esiste inoltre la difficoltà di poter fare realmente un togli/metti tra il nuovo e il vecchio oscillatore, per cui un giudizio su variazioni A/B non è per niente agevole ma il risultato di questa modifica dal punto di vista sonoro è certo, ovviamente a mio modestissimo parere. Purtroppo la legge resta sempre la stessa: provare per poter giudicare.
STEP 2: SOSTITUIRE I CONDENSATORI
Ho già affrontato le problematiche tecniche legate alla loro sostituzione, qui valuteremo se e quali condensatori valga la pena di cambiare.
Diciamo subito che la qualità dei Nichicon Fine Gold che sono montati quasi ubiquitariamente sulla scheda non è malaccio ma si può fare di meglio se ricerchiamo la miglior SQ ( sound quality).
Non c’è spazio per polemiche sul suono dei condensatori: o ci si crede o non ci si crede. Nel secondo caso potrete saltare a piè pari questo step e vivere sereni ugualmente.
Per chi ci crede, invece, anche qui c’è un qualche atteggiamento fideistico da adottare, perché i condensatori, soprattutto gli elettrolitici, non sono di facile comprensione, non sono di facile comparazione, necessitano di molte ore di lavoro prima di esprimersi al massimo e in questa scheda ci si deve basare, per chi le ha fatte ovviamente, su esperienze precedenti.
La mia dice che gli ELNA Silmic hanno esattamente le caratteristiche sonore che io prediligo, hanno un prezzo accettabile ma soprattutto un rapporto qualità/prezzo eccellente. Attenzione che i Silmic sono fisicamente più grandi dei Nichicon a parità di voltaggio, per cui può essere che li dobbiate montare sulla faccia inferiore della scheda. Controllate di avere lo spazio necessario nel case e che non ci siano interferenze con altri componenti del PC.
Per i tifosi dei Rubycon Black Gate, purtroppo, la cessazione della loro produzione ha reso la reperibilità sempre più scarsa quando non rara e sono già entrati nel campo della speculazione audiofila, per cui correte il rischio di pagarli molto, se non troppo.
Esistono altri modelli e marche ma non ne ho esperienza per cui non posso parlarne.
Detto questo cercherò di darvi indicazioni su quali condensatori sia utile sostituire, che potremo dividere in tre gruppi:
Quelli che intervengono sul segnale analogico
Quelli che si occupano del segnale digitale
Quelli di alimentazione
La sigla CE seguita dal numero è quella che ne identifica la posizione sulla scheda.
“Gli analogici”
CE8 e CE 14: n° 2 220 mF 25V sono quelli posti sul segnale d’uscita e che consiglio caldamente di bypassare. In caso contrario potete sostituirli con i Silmic. Meglio eliminarli, fisicamente o elettricamente che sia, però.
CE 62 e CE 63: stesso valore dei precedenti. Assolutamente da sostituire con Silmic o Black Gate.
CE 66 e CE 67: stesso valore dei precedenti .Sono quelli che si occupano dell’uscita headphone. Da sostituire se vi interessa migliorarla.
Questi sono i più importanti e quelli la cui sostituzione porta un sensibile miglioramento della SQ
“I Digitali”
Sono quelli che circondano il convertitore BB PCM 1792. La bontà di questo componente è tale che un miglioramento della qualità dei condensatori porta ad un altro step di miglioramento, meno eclatante ma anche questo sensibile.
CE 58/CE 59/CE69/CE72/CE78/CE81= n°6 100 mF 25V
CE 57/CE60/CE61/CE75/CE77/CE81/CE82= n°7 47 mF 25 V
“Gli Alimentatori”
Io consiglio di sostituire il CE 49 ( un 220 mF 25V) e i due CE 1 e CE 2 ( 22mF 25V) che si occupano di servire tutta la parte digitale di controllo della Essence.
I due CE 74 e CE 76 ( 270 mF 16V) non sono Nichicon bensì OsCon. Io non li amo e questi filtrano le due tensioni (5 e 12 V) che provengono dal connettore Molex, per cui caratterizzano pesantemente il risultato finale.
I Sanyo OsCon sono degli eccellenti condensatori ma hanno un suono asciutto, molto preciso, per me un po’ noioso, dal momento che prediligo un suono più dolce senza che però perda di precisione e dinamica, proprio quello che fanno i Silmic . Ecco perciò che vi consiglio di montare due Silmic anche qui, da 330 mF o anche di valore superiore ( sulla linea 12V della ST io ho montato un 1000 mF senza alcun problema)
ALTRI CONDENSATORI?
In effetti si , ci sono 4 piccoli condensatori da 2700 pF intorno allo slot dell’operazionale deputato al Buffer ( vedi fig. 8 ) che possono essere sostituiti, sempre con le modalità di lussazione, rottura reofori e saldatura su questi. Io ho usato i RELcap dello stesso valore ( presi in canada da Parts Connexion) ma vanno bene anche i Wima MKP oppure quelli in polistirolo. Attenzione perché questi sono veramente critici per la qualità sonora, per cui vanno saldati con accuratezza.
Esistono altre due sezioni della scheda su cui non sono intervenuto, quella di acquisizione e l’uscita digitale.
Sono entrambe di scarso interesse per me per cui lascio a chi vuole scoprire le implementazioni di questi due settori tutto il lavoro e le valutazioni successive.
RISULTATO
Questo è uno step importante perché si passa da un buon suono a quello di un suono raffinatissimo, con una veridicità degli attacchi da rimanere stupefatti, così come diventano terribilmente veri i tempi di decadimento. Si perde completamente quella sensazione da “onda quadra” che è poi la caratteristica del suono cosiddetto digitale, che è brusco negli attacchi e altrettanto violento nei decadimenti. Non vi annoio descrivendo l’ulteriore arricchimento armonico raggiunto etc .etc.
Chi arriverà con il lavoro fino a questo punto potrà capire di cosa parlo. E attenzione: questo vale per qualsiasi livello di impianto voi possediate perchè vi accorgerete quanto può cambiare in meglio il suono di un impianto una sorgente di alta qualità come quella che abbiamo fin qui costruito.
STEP 3 IL TOCCO FINALE: I REGOLATORI DI TENSIONE
Dando per scontato che mi abbiate seguito fino a qui, che non abbiate fatto danni irreparabili e che la musica fluisca ormai in modo meraviglioso dal vostro sistema, pensate di essere arrivati alla fine?
No, neache per sogno, perché mentre vi dannavate l’anima a sostituire condensatori l’occhio è ripetutatamente caduto su quei due brutti regolatori SMD, un 7812 e quel 7805 su cui avete collegato l’alimentazione del vostro oscillatore, pur sapendo che la corrente generata da questi due piccoli mostriciattoli è sporca, molto sporca (Fig 9). E sapete anche, e se non lo sapete ve lo dico io, che al mondo ci sono tanti regolatori a bassissimo rumore, che possono sostituire le due ciofeche di serie.
E allora, se il fine della ricerca è ricercare il livello massimo della SQ cui portare la nostra Essence possiamo nasconderci dietro il risultato fin qui ottenuto, per quanto buono esso sia?
La risposta è ovvia: sostituiamoli!
Ma……. Anche qui andiamo incontro a qualche difficoltà tecnica, perche il regolatore è tenacemente saldato con tutto il dorso ad una grande piazzola. Per cui affrontiamo subito i
Problemi Tecnici
Chi è molto pignolo, estremamente bravo, con l’attrezzatura e l’esperienza adeguata riuscirà senz’altro a dissaldare perfettamente i due pin SMD e, contemporaneamente il “grande” dorso del regolatore.
Io sono quasi l’esatto opposto, grezzo e con un’esperienza limitata ma, soprattutto, testardo più di un mulo, ma non vi nego che questa è la modifica che mi ha creato più perplessità di fronte al rischio di fare una frittata proprio alla fine e rovinare magari irreparabilmente una scheda che suonava ormai benissimo.
Vi rimando alla postfazione 1 per le spiegazioni di come abbia superato questa impasse.
La cosa principale risiede nel fatto che un 78xx costa pochi centesimi e per me non ha senso rischiare di buttare al cesso una scheda da svariate centinaia di euro per la soddisfazione di dissaldare un regolatore integro.
Detto questo io ho proceduto così:
1) Con una piccola tronchesina, delicatamente, ho troncato vicino al corpo del regolatore i piedini saldati in smd. Questi si dissalderanno facilmente al termine della procedura, lasciando le due piazzole pulite sulle quali salderete i piedini 1 e 3 del nuovo regolatore.
2) A questo punto afferrate il corpo del regolatore con una pinza a becco curva, avendo cura di afferrarne bene tutta l’altezza e , con movimenti di lussazione dolci ma decisi, strapperete via la parte superiore del corpo in plastica, distruggendo di fatto il componente.
Non c’è pericolo di fare danno perché i punti di saldatura sulla scheda sono robustissimi.
3) A questo punto ho scaldato con la punta del saldatore la base metallica che rimane posizionata in loco, stagnandola completamente
4) una volta dissaldati i resti dei piedini 1 e 3 del regolatore originale, potrete procedere orientando i piedi del nuovo con una pinza in modo che il’1 e il 3 si appoggino alle piazzole e il 2, piegato in senso inverso, si saldi sul resto del dorso stagnato del regolatore originale. Ovviamente la saldatura del 2 sarà la prima ad essere fatta, facendo attenzione che già in questa fase i piedini 1 e 3 restino a contatto delle piazzole. Le due saldature di questi, infine, saranno una bazzecola. Finito! (Fig.10)
La scelta del regolatore
Come potrete vedere girando sul web, esistono un bel po’ di costruttori che propongono regolatori compatibili con i 78xx: Burson, Tent, newclassD, Belleson e molti altri.
Il loro costo è alto, molto alto in relazione a quello di un 78xx ma le correnti generate da questi pezzi esclusivi sono di gran lunga di qualità migliore e, nel nostro caso, direi di fondamentale utilità.
Vi confesso che anche se ho avuto la tentazione di provare i regolatori che avevo scelto (Belleson e newclassD) alla fine ho lasciato perdere, montando i danesi newclassD che erano un po’ più piccoli di quelli statunitensi ( peraltro da 2 A e destinati ad altro uso). Alla fine ho raggiunto la saturazione da prove!
Abbiamo Finito?
Il risultato di questa ulteriore “piccola follia” è stato l’ eliminazione di un altro velo tra quelli che ci separano dalla riproduzione perfetta .
Ne restano altri? Certamente si ma sono così difficili da eliminare che forse solo in sede di progettazione si potrebbe far cercare di miglorare.
Il risultato di tutto questo è sorprendente e spero di poter avere rapidamente qualche riscontro da chi si dovesse cimentare in questa impresa però credetemi: ne vale davvero la pena.
Voglio sottolineare che nessuna delle modifiche proposte in questa e nella prima parte è farina del mio sacco, sono tutte esistenti e disponibili in rete nei molti forum che si sono occupati e si occupano delle Essence e, anzi, mi piacerebbe ringraziare tutti coloro che, nel mondo, si sono cimentati nel pensarle, realizzarle e renderle disponibili per tutti.
Io mi sono limitato a raccogliere tutto quello che ho trovato, applicandolo in modo sistematico, valutandolo in un sistema cMP2, dove secondo me la Essence esprime il suo massimo, per poi offrirlo a chi pensa che ciò che ho scritto abbia un qualche senso.
POSTFAZIONE 1
Per rafforzare i disclaimer iniziali devo confessare che una Essence STX è andata in malora nel corso delle mie pazzie. Questo fatto, sfortunato di per se, mi ha però permesso di avere a disposizione una “palestra” su cui provare le operazioni descritte. Credo che senza questa “scheda morta” probabilmente non avrei sostituito i regolatori di tensione, per esempio, ma soprattutto non avrei provato la tecnica per una sostituzione facile dei condensatori. Quindi, per la tranquillità di tutti, le “tecniche” delle modifiche da me adottate sono state applicate su altre due schede senza alcun problema. Altrimenti non mi sarei mai sognato di proporle.
POSTFAZIONE 2
“ Il pezzo di giardino che si stendeva verso la costruzione giapponese era stato ideato per ascoltare la pioggia. (…) Cunette e grondaie erano state tagliate e messe in opera, piante mosse e rimosse, ghiaia sparsa, sassi musicali disposti nel ruscello, finchè il coro di sibili in chiave di soprano della pioggia sulla ghiaia, lo sgocciolio in chiave di basso delle piante a foglia larga, le acute risonanze delle tremule foglie di bambù, il contrappunto del ruscello gorgogliante avevano tutti raggiunto un tale equilibrio di volumi che se uno si sedeva proprio in mezzo alla stanza dei tatami, non un singolo suono dominava.
L’ascoltatore concentrato poteva estrarre un timbro dallo sfondo, o lasciare che ne fosse riassorbito, mentre spostava il fuoco della propria attenzione, così come l’insonne può sintonizzarsi sul ticchettio di un orologio.
Lo sforzo richiesto per controllare lo strumento di un giardino bene accordato basta a reprimere le ansie e le preoccupazioni quotidiane, ma questa anodina proprietà non è l’obiettivo principale del giardiniere , il quale deve consacrarsi più a creare il giardino che ad usarlo.”
Trevanian : SHIBUMI il ritorno delle gru – L’etica dell’assassino perfetto; Bompiani 2011
......MAGARI NOI CE LO GODIAMO ANCHE, CHE NE DITE?