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3 click e si entra nel mondo dei casual games, un derivato dei giochi di strategia, ma che di strategia hanno praticamente nulla, visuale isometrica, grafica coloratissima, con cose e personaggi simpatici che attraggono facilmente, appunto, i c.d. casual gamer. E' così che sono nate delle vere e proprie comunità di giocatori su facebook, dove il ragazzino di 13 anni, il pensionato con tanta voglia di imparare, l'impiegato e il libero professionista, vengono accomunati da questa voglia di puntare e cliccare, per sbloccare un nuovo obiettivo, per terminarne altri, per allargare la base di gioco, il tutto senza un vero e proprio fine, soltanto per sfogarsi qualche minuto (o anche qualche ora) tra una pausa e l'altra, tra una serata dove si è stanchi per uscire, oppure perchè il tempo è troppo brutto e voglia di mettersi in tuta per andare in palestra diventa un sacrificio troppo grande.
Su Facebook ce ne sono a decine, tutti molto simili, anche nella impostazione grafica di fondo e dove, se si vuole essere più rapidi di altri, si possono acquistare "achievement" e altre amenità sparse per tagliare più rapidamente traguardi di gioco. Soldi veri, sia ben chiaro, che sinceramente non so quanti sborsano visto che le dinamiche di gioco sembrano fatte apposta per cadenzare regolarmente i tempi di riuscita di una missione, per il raggiungimento di un bonus, di una cosa qualunque.
In questa sorta di "trappola" ci sono caduto anch'io, da vero casual gamer qualche mi definisco in questo ambito, sulla scia di un nostalgico passato dove gli strategici in tempo reale et simili erano il mio pane quasi quotidiano. Pian piano la voglia mi è scesa, complice il fatto che mancano amici che condividano certe passioni, oltre che l'ormai famosissimo poco tempo a disposizione per conciliare i propri hobby con i problemi della vita di tutti i giorni, lavoro in primis e non solo.
Il fenomeno è tutt'altro che trascurabile, perchè coinvolge straordinariamente anche il gentil sesso, di qualsiasi età, che si diverte a "progredire" ottenendo risultati assolutamente apprezzabili, se non altro dal punto di vista estetico. I giochilli in flash son riusciti, in sostanza, ad avvicinare anche le donne come mai nessun gioco ci era riuscito prima, grazie alle meccaniche semplici, al convolgimento dei contatti stessi di Facebook, al facile scambio di aiuti tra i propri "vicini di gioco".
Se guardiamo oggi ai videogames degli anni '80, quelli stupendamente emulati dal M.A.M.E. tanto x capirci, hanno meccaniche anch'esse semplici, ma non "acchiappano" come questi, che nella estrema semplicità fanno il loro vero punto di forza.
E per chi, come me, non riesce più a dedicarci il tempo che vorrebbe, finisce per scaricarci un po' di veleni accumulati durante la settimana con la semplicità disarmante di un punta e clicca che mai avrebbe potuto immaginare di avere così tanti adepti.
Il fenomeno non va trascurato, perchè noto che viene apprezzato da chi viene da una certa vecchia esperienza ludica di base, riuscendo a fondere il campione di Gyruss con quello di Fifa 2011... in una sorta di ponte temporale tra generazioni, in cui si inseriscono senza alcun fastidio categorie di videogamers assolutamente inesistenti (e insospettabili) anche soltanto qualche anno fa.
Saluti.