[RIFLESSIONI] Quando il gioco entra nella vita quotidiana

[maxfrata]

E' giovedì 24 febbraio e le scuole di Arezzo sono chiuse per neve. Mio fratello mi chiama e fa: "senti massimo, ho un nuovo gioco... posso venire da te a milano questo fine settimana? le scuole sono chiuse" e io: "ovviamente... dimmi quando arrivi che ti vengo a prendere alla stazione".
Arrivati a casa, mio fratello prende dallo zaino World of Warcraft, nella sua splendida confezione da 4 cd. Io lo conoscevo naturalmente, ma non ci ho mai giocato, e la cosa non mi interessava nemmeno poichè il gioco è completamente in inglese. Lui installa il WoW e io vado a fare spesa.
Ritorno, e vedo il mio TFT Samsung pieno di colori, con una musica che crea una atmosfera singolare, fatta di magia, di incantesimi, di dungeons and dragons.
E' World of Warcraft.
Sono un Hunter su Ravencrest, elfo della notte, ormai di livello 14, con una bellissima tigre grigia come PET, tigre di livello 13. Ci avventuriamo per la maggior parte del tempo da soli, io e lei, io e Nicolle. A volte vediamo altri hunter in difficoltà... un piccolo cenno e Nicolle si butta con tutta la sua forza in aiuto dell'amico, mentre io, con calma, prendo il mio arco, metto una freccia avvelenata, e punto al cranio, proprio al centro degli occhi.
Avete mai visto un hunter 14 lvl togliere 56 punti ferita con una sola freccia? Una sera ricordo di aver esplorato i boschi di Ban'Ethel Hollow con un druido che ho conosciuto lì, in quell'istante, in quel momento. Siamo diventati fratelli.
Esco dall'Ufficio e mi fiondo a casa, spengo le luci, mi collego, ed entro nel magico mondo della fantasia.
Ormai sto confondendo le due cose... l'altro giorno esco di casa, vedo un cane nel parco sotto casa, mi piego leggermente sulle ginocchia, tendo il braccio per prendere l'arco, e mi accorgo che non ho arco, mi accorgo che sono a Milano, mi accorgo che devo andare a fare la spesa...
peccato...
Mi rammarica non poter condividere questa avventura di un mondo parallelo con qualcuno... la mia ragazza mi sta lasciando perchè la sera taglio corto al telefono (ma chi se ne frega), i miei amici iniziano a prendermi in giro ma si nota che sono incuriositi, i miei colleghi... vabbè, hanno moglie e figli, bollette da pagare... cazzi loro.
Ho una sola domanda... secondo voi è sbagliato dedicare tanto tempo a questo gioco?? secondo voi... è proprio così sbagliato voler continuare a sognare??
maxfrata
ps: nel frattempo che ci penso... ho cercato di mettere da parte il mio hunter... e sono partito con un orco guerriero. Da sturbo!!!

[Tonyevol]

Beh non mi meraviglio di quello che dici...essendo un grande appassionato di questo titolo Blizzard seguendolo dalla sua prima uscita ed arrivando fino alle varie espansioni del precedente Warcraft III (ed in attesa di prendere finalmente il nuovo WoW) capisco benissimo il tuo stato d'animo.
Forse a volte si passa troppo tempo davanti a questo gioco o forse ci si lascia troppo "andare" immedesimandoci nel nostro alter ego...ma di sicuro e' difficile non lasciarsi andare in un mondo cosi' bello, creato ad arte per lo stato dell'arte. Ma ogni tanto restare con i piedi per terra non fa male, quindi all'occorrenza bisogna mettere un po' da parte la passione e tornare in questa realta' forse un po' piu' cinica e fredda

[Murakami]

Quando giocavo a Metal Gear Solid, prima di uscire dalla porta della camera mi appiattivo contro il muro e sbirciavo dietro l'angolo...

[Nemesi]

Io non credo sia una cosa cattiva passare tanto tempo davanti ad un gioco a sognare di essere chi non si è, e confondere la realtà con la fantasia, tutto questo però purchè non duri per un periodo troppo llungo della vita.

Mi spiego:
mi è successa una cosa simile l'anno scorso con un gioco chiamato Ragnarok.

Io e tutti gli amici che vedevo tutti i giorni non facevamo altro dalla mattina alla sera, il gioco ci prendeva in maniera smodata. Quando ci trovavamo fuori (nel mondo reale) non parlavamo d'altre cose se non dove andare a expare (termine che indica la crescita del personaggio nel gioco) e quali mostri cacciare....

dopo qualche mese di gioco sfrenato ho incontrato un amico che non vedevo da un sacco di tempo, e alla domanda: "che fai ultimamente?" sono rimasto spiazzato.... questo perchè lui non aveva idea di cosa fosse Ragnarock e quindi non sapevo cosa raccontargli....

Forse mi spiego male, ma quello che voglio dire è che secondo me il gioco va bene finchè rimane una unica esperienza della vita di un individuo, non deve divenire la somma di troppe esperienze o si rischia di non potersi più ricollegare col mondo....

[AirJ]

Ti sei spiegato benissimo Nemesi, e approvo tutto quello che hai scritto!

[Murakami]

Interessante punto di vista, Nemesi: aggiungerei, però, che l'esperienza di gioco diventa più ricca se condivisa con altre persone...basta che non siano quelle che vediamo tutto il giorno e tutti i giorni...