Comunque, la Amanero non ha nulla da invidiare alla bulgara (anzi). L'unica "pecca" è che gli manca l'isolamento galvanico (ma nulla impedisce di aggiungerlo con una schedina aggiuntiva). Per il PCM forse è meglio la bulgara (considerando la Amanero "as-is", senza aggiungere nulla; aggiungendo l'isolamento dovrebbero essere quanto meno equivalenti), ma per il DSD probabilmente è meglio la Amanero.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
Un dac che ormai nn si usa più...in quanto si mangia parecchio del suono buono che esce dalla sola schedina usb...Uh...
arrivata la perturbazione??
Niente di esoterico...Salvatore ha sviluppato uno stadio di uscita per il Bulgaro partendo da presupposti differenti rispetto all'1!..con determinati risultati anche strumentali...Quando parla di "sistema" credo si riferisca essenzialmente al DAC
Siamo curiosi...
M
Roccale ma come fai a fare queste affermazioni apodittiche,il DAC non si mangia proprio nulla nella conversione DOP perchè tra l'altro fa' ben poco.
Dopo essere stato esaltato adesso è una porcata....avanti con la moda del momento.
Daniele ma anche altri hanno voluto spingersi oltre rinunciando al DAC...padronissimi di farlo. Per quanto mi riguarda ma mi pare di averlo gia' detto
dall'acrocco con DAC a quello non dac non ho percepito nessun drastico cambiamento. Forse con l'ultima sperimentazione con Amanero+ Resampler Saracon
ho avuto sensazioni piu' positive (maggior coerenza e spazialita' ) ma niente per cui stracciarsi le vesti. Per quanto mi riguarda per chi vuole a tutti i costi
sperimentare il DSD sono tutte ottime soluzioni...tuttavia io rimango abbarbicato al PCM con i sordidi DAC R-2R e niente al momento mi convincera' del contrario.
Sono un retrogrado...ma contento.
Ragazzi avete visto questo datasheet dell amanero?
http://www.6moons.com/audioreviews/ami2/amanero.pdf
Potete vedere lo schema di collegamento dove interporre fra DAC e interfaccia amanero un isolatore digitale TI ISO7640FM .
per fare qualcosa di veramente utile dovrei realizzarlo in pratica e fare prove e misure. Ma, dato che personalmente non uso il DSD (né ho intenzione di spendere soldi per un nuovo PC abbastanza potente solo per provarci), mi spiace ma più che consigli teorici di carattere generale non posso darvi.
Il "circuito" comunque è banale: the devil is in the details... cioè in come lo realizzi. Le regole generali, quando si ha a che fare con la RF, sono sempre quelle. In estrema sintesi: niente è mai abbastanza piccolo. Più lo fai piccolo e meglio è.
Devi ragionare in termini di millimetri: un centimetro di conduttore (1cm, la lungezza del terminale di un tipico resistore prima di tagliarlo) non è più solo un pezzo di filo, ma un induttore di valore non trascurabile (nonché una antenna...).
Una perlina di ferrite infilata su un conduttore non fa altro che aumentare l'induttanza del conduttore che le attraversa: da un punto di vista "circuitale" è come aggiungere un induttore in serie al circuito... o allungare notevolmente la lunghezza del conduttore stesso (senza però avere gli effetti collaterali che ciò comporterebbe. Si ottiene una induttanza "concentrata" in un piccolo volume anziché una distribuita in un volume molto maggiore... il che cambia sostanzialmente le cose).
Due conduttori isolati che corrono vicini tra loro non sono affatto isolati, ma collegati da una capacità (di valore non trascurabile), formata dai conduttori stessi (e dal dielettrico che c'è nello spazio circostante).
Un tipico condensatore di quelli che si usano per l'audio, grande diversi centimetri cubici, non è più un condensatore ma un complesso circuito risonante RLC. Stesso dicasi per qualsiasi cavo (coassiale, "twistato" o comunque sia fatto).
La "massa", l'ideale riferimento comune "a 0V" tanto caro a chi ama ragionare in modo semplificato, se già in campo audio non è che una (grossolana) approssimazione, quando si ha a che fare con le RF non esiste proprio. In RF una "massa" non è mai una "massa", in quanto tra due diversi punti della stessa (oltre alla solitamente trascurabile resistenza) c'è sempre una certa induttanza, tutt'altro che trascurabile. E questo a prescindere da come sia realizzata: anche due diversi punti di una spessa lastra di rame (che poi spessa o sottile non cambia nulla, dato che la RF "scorre" solo in superficie), dal punto di vista della RF non sono mai allo stesso potenziale.
Ecc, ecc, ecc.
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
Filtro passivo DSD
Per andare sul pratico, se volete realizzare un filtro fatto come si deve, potete procedere come segue. Dovete procurarvi due scatolette saldabili per RF tipo queste:
Serie 37 - Famiglia RF - Prodotti - Contenitori per elettronica
nonché dei condensatori passanti per RF tipo questi:
Condensatori passanti | Montaggio a pannello tramite saldatura
Il valore della capacità non è particolarmente critico: intorno ad 1nF o poco più va bene. Per il primo (quello di ingresso) potrebbe anche essere conveniente optare per valori più bassi, e.g. 100pF.
Le scatolette (una per canale...) andranno divise con dei setti interni (saldati per tutta la lunghezza!) in tre sezioni di dimensioni opportune. L'ingresso sarà costituito dal terminale di un condensatore passante, il cui corpo è infilato in un foro a misura praticato nel contenitore e saldato su di essa. Stessa cosa per i collegamenti attraverso i "setti" interni e per l'uscita.
La prima sezione ospiterà una induttanza di blocco per RF, tipo una buona vecchia "VK200" o similare, connessa tra il condensatore passante dell'ingresso e quello del primo setto interno.
La seconda sezione ospiterà la resistenza serie del filtro passa-basso RC "audio", anche questa saldata direttamente ai terminali dei due condensatori passanti.
Infine, la terza sezione ospiterà il condensatore del medesimo filtro RC, saldato tra il corpo del contenitore (massa) ed il terminale del condensatore passante "interno" (quello che va al setto centrale con la R). Infine questo andrà collegato, preferibilmente con una ulteriore VK200 o similare (o quanto meno con un filo su cui siano stati infilati alcuni anellini di ferrite) al terminale del condensatore passante di uscita.
Sul terminale del condensatore passante di uscita è presente il segnale audio, ragionevolmente "ripulito" dalla RF. Da li in avanti quindi potete procedere come preferite.
Il terminale del condensatore passante di ingresso dovrà invece essere collegato all'uscita dell'interfaccia USB-DSD rigorosamente attraverso uno spezzone di cavo coassiale per RF, il cui conduttore centrale andrà saldato al terminale del condensatore passante mentre la calza-schermo andrà saldata direttamente al corpo del contenitore, il più vicino possibile al corpo del condensatore e lasciando "scoperto" il meno possibile il conduttore del "polo caldo".
Idem dal lato dell'interfaccia USB-DSD. Come ulteriore precauzione, da questo lato potreste anche infilare un anellino di ferrite sul conduttore centrale, sempre avendo cura di non lasciare spazio libero né prima né dopo, e di saldare la calza al punto di massa più vicino sul PCB, sempre avendo cura di tenere tale collegamento il più corto possibile (invece, entro limiti ragionevoli, il cavo coassiale può essere lungo quanto vi serve).
P.S.: i contenitori saldabili per RF (e verosimilmente anche alcuni "passanti" adatti) potreste recuperarli a costo zero da vecchie "centraline", filtri, amplificatori da palo, ecc per uso TV (almeno in quelle prodotte fino agli anni '80, prima che cominciassero a fare tutto con "strip-lines" su PCB). Se ne avete qualcuno buttato da qualche parte...
Ultima modifica di UnixMan : 01-12-2014 a 23:30
Ciao, Paolo.
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