Wtfplay - misurazioni e confronti con players

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  1. #631
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Originariamente inviato da rogers
    Da appassionato:
    questo thread va avanti da un bel pezzo ma non si e' ancora capito bene cosa dovrebbero dimostrare le misure se non che ci sono delle differenze tra i player. Ma questo lo sapevamo gia'. Ed allora?
    allora, per quanto mi riguarda (e credo sia esattamente la stessa cosa anche per Marco), l'interesse è ben altro:

    1) appurare se (confermare che) le differenze evidenziate da Tom sono reali e significative; in caso affermativo ->

    2) cercare di capire la natura delle differenze riscontrate, per poi ->

    3) cercare di risalire alle cause, per poi ->

    4) cercare di capire come controllare quei fenomeni agendo direttamente sul software (player e/o sistema).

    A me - ed anche a Marco, se non ho capito male - non interessa affatto stabilire se il player/sistema X sia meglio di Y o viceversa (cosa per altro semplicemente impossibile, se per "meglio" si intende un giudizio "estetico").

    Noi (di nuovo, io e Marco) non vogliamo sostituire ciò che utilizziamo con qualcos'altro. A noi interessa capire. Soprattutto, capire come dovremmo agire sui nostri sistemi per ottenere determinati risultati, in modo da poterli ottimizzare al meglio. Dal momento che usiamo software Open Source, OS compreso, abbiamo la possibilità di fare ciò che vogliamo e come vogliamo, a qualsiasi livello. Perfino modificando ALSA o il Kernel stesso, se necessario.

    Ma il problema è duplice:

    a) prima di tutto, evidentemente, capire cosa andrebbe fatto o non fatto, e come;

    b) disporre di prove certe, chiare e convincenti, tali da convincere chiunque della concretezza del problema.

    Il punto b) è particolarmente importante qualora si rivelasse utile o necessario agire "a basso livello", con modifiche a livello di software di sistema (ALSA o altro). Prova a convincere uno sviluppatore ad adottare una qualsiasi "patch" (modifica al codice) se non dimostri in modo più che convincente la sua effettiva utilità pratica... se provi a dirgli “perché così suona meglio”, quello come minimo ti ride in faccia!

    Per questo la disponibilità di dati oggettivi (misure, sia pure relative) chiari, facilmente comprensibili e ripetibili sarebbe a dir poco preziosa, per non dire fondamentale.

    Originariamente inviato da bigtube
    [...]lo stream digitale che ancora ci si ostina a definire "bit perfect" ( che continuo a pensare che non esiste)
    ehm... perfettamente d'accordo sul resto ma, per questa ultima parte... sei decisamente fuori strada.

    Delle due una: o ancora non hai capito bene come funziona l'audio digitale, oppure hai un problema "semantico": il termine "bit perfect" si riferisce, per l'appunto, esclusivamente ai "bit"!

    Significa solamente che i dati numerici che arrivano al DAC non sono alterati in alcun modo rispetto a quelli (registrati nel file) di partenza. Non significa affatto e non implica in alcun modo che il segnale analogico in uscita al DAC sia "perfetto"!

    Anche se disponessimo di un DAC ideale, perfetto, capace di riprodurre esattamente i valori dei campioni rappresentati dai dati numerici in ingresso ("bit"), senza alcun tipo di errore o scostamento (cosa ovviamente impossibile), il segnale analogico in uscita è dato dalla "combinazione" di tali campioni con il segnale di clock, che ne determina la successione temporale. Alterando la sequenza temporale, cambia la forma del segnale analogico ricostruito (inclusa la sua ampiezza in ogni dato istante).

    Perciò, per avere un segnale analogico "perfetto" non basta avere un DAC perfetto e dati numerici esatti ("bit perfect"), ma è necessario che anche il clock sia altrettanto perfetto (cosa ovviamente impossibile, non fosse altro perché il clock è un segnale analogico).

    Realizzare la condizione di "bit perfectness", cioè l'assenza di alterazioni e/o errori nei dati numerici non è difficile. Al contrario, è banale. Le tecniche digitali sono state adottate proprio per quel motivo.

    Ciò che invece non solo è tutt'altro che banale ma è semplicemente impossibile da realizzare (in modo perfetto) è un DAC capace di riprodurre fedelmente il valore di quei campioni e, soprattutto, di ricostruirne l'esatta sequenza temporale (cosa che dipende in primo luogo dal segnale di clock, e poi dalla capacità del DAC stesso di agire in perfetta sincronia con questo).

    Sono questi i fattori che sono all'origine dei nostri problemi. Soprattutto il secondo.

    Se poi risaliamo a monte, e pensiamo al segnale analogico di partenza (quello che è stato registrato in fase di produzione), i medesimi problemi sono presenti anche in fase di conversione A/D. Per avere una riproduzione perfetta del segnale analogico originario, quindi, non solo il DAC ed il clock di riproduzione dovrebbero essere perfetti, ma dovrebbero esserlo anche l'ADC ed il relativo clock di produzione. E non basta ancora: i due clock (quello di "produzione" e di "riproduzione") dovrebbero essere perfettamente identici, cioè il clock "di riproduzione" che comanda il DAC dovrebbe essere una replica esatta di quello che a suo tempo aveva pilotato l'ADC. Cosa evidentemente impossibile.

    Questi sono i problemi e le difficoltà insite nell'audio "digitale". Gli stream digitali (numerici) di per sé stessi non rappresentano affatto un problema, sappiamo benissimo come trattarli in modo "perfetto".

    Tant'è che in genere l'assenza di errori nei dati numerici è data per scontata e, normalmente, con il termine "bit perfect" non ci si riferisce affatto a questo, ma si intende banalmente indicare l'assenza di alterazioni intenzionali dello stream di dati, quali ad es. il resampling o altre elaborazioni digitali (controlli di volume, filtri, equalizzazioni, ecc).
    Ultima modifica di UnixMan : 08-07-2016 a 15:09
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  2. #632
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da gefrusti
    ...ho un oretta a disposizione...me li vado a fare io i controlli sugli stessi files e "sample rate correction" attivato-


    Tom.
    Te li ho appena postati... puoi postare il file originario? Graize.
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
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  3. #633
    tebibyte L'avatar di bigtube
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    Originariamente inviato da UnixMan
    allora, per quanto mi riguarda (e credo sia esattamente la stessa cosa anche per Marco), l'interesse è ben altro:

    1) appurare se (confermare che) le differenze evidenziate da Tom sono reali e significative; in caso affermativo ->

    2) cercare di capire la natura delle differenze riscontrate, per poi ->

    3) cercare di risalire alle cause, per poi ->

    4) cercare di capire come controllare quei fenomeni agendo direttamente sul software (player e/o sistema).

    A me - ed anche a Marco, se non ho capito male - non interessa affatto stabilire se il player/sistema X sia meglio di Y o viceversa (cosa per altro semplicemente impossibile, se per "meglio" si intende un giudizio "estetico").

    Noi (di nuovo, io e Marco) non vogliamo sostituire ciò che utilizziamo con qualcos'altro. A noi interessa capire. Soprattutto, capire come dovremmo agire sui nostri sistemi per ottenere determinati risultati, in modo da poterli ottimizzare al meglio. Dal momento che usiamo software Open Source, OS compreso, abbiamo la possibilità di fare ciò che vogliamo e come vogliamo, a qualsiasi livello. Perfino modificando ALSA o il Kernel stesso, se necessario.

    Ma il problema è duplice:

    a) prima di tutto, evidentemente, capire cosa andrebbe fatto o non fatto, e come;

    b) disporre di prove certe, chiare e convincenti, tali da convincere chiunque della concretezza del problema.

    Il punto b) è particolarmente importante qualora si rivelasse utile o necessario agire "a basso livello", con modifiche a livello di software di sistema (ALSA o altro). Prova a convincere uno sviluppatore ad adottare una qualsiasi "patch" (modifica al codice) se non dimostri in modo più che convincente la sua effettiva utilità pratica... se provi a dirgli “perché così suona meglio”, quello come minimo ti ride in faccia!

    Per questo la disponibilità di dati oggettivi (misure, sia pure relative) chiari, facilmente comprensibili e ripetibili sarebbe a dir poco preziosa, per non dire fondamentale.


    ehm... perfettamente d'accordo sul resto ma, per questa ultima parte... sei decisamente fuori strada.

    O ancora non hai capito bene come funziona l'audio digitale, oppure hai un problema "semantico": il termine "bit perfect" si riferisce, per l'appunto, esclusivamente ai "bit"!

    Significa solamente che i dati numerici che arrivano al DAC non sono alterati in alcun modo rispetto a quelli (registrati nel file) di partenza. Non significa affatto e non implica in alcun modo che il segnale analogico in uscita al DAC sia "perfetto"!

    Anche se disponessimo di un DAC ideale, perfetto, capace di riprodurre esattamente i valori dei campioni rappresentati dai dati numerici in ingresso ("bit"), senza alcun tipo di errore o scostamento (cosa ovviamente impossibile), il segnale analogico in uscita è dato dalla "combinazione" di tali campioni con il segnale di clock, che ne determina la successione temporale. Alterando la sequenza temporale, cambia la forma del segnale analogico ricostruito (inclusa la sua ampiezza in ogni dato istante).

    Perciò, per avere un segnale analogico "perfetto" non basta avere un DAC perfetto e dati numerici esatti ("bit perfect"), ma è necessario che anche il clock sia altrettanto perfetto (cosa ovviamente impossibile, non fosse altro perché il clock è un segnale analogico).

    Realizzare la condizione di "bit perfectness", cioè l'assenza di alterazioni e/o errori nei dati numerici non è difficile. Al contrario, è banale. Le tecniche digitali sono state adottate proprio per quel motivo.

    Ciò che invece non solo è tutt'altro che banale ma è semplicemente impossibile da realizzare (in modo perfetto) è un DAC capace di riprodurre fedelmente il valore di quei campioni e, soprattutto, di ricostruirne l'esatta sequenza temporale (cosa che dipende in primo luogo dal segnale di clock, e poi dalla capacità del DAC stesso di agire in perfetta sincronia con questo).

    Sono questi i fattori che sono all'origine dei nostri problemi. Soprattutto il secondo.

    Se poi risaliamo a monte, e pensiamo al segnale analogico di partenza (quello che è stato registrato in fase di produzione), i medesimi problemi sono presenti anche in fase di conversione A/D. Per avere una riproduzione perfetta del segnale analogico originario, quindi, non solo il DAC ed il clock di riproduzione dovrebbero essere perfetti, ma dovrebbero esserlo anche l'ADC ed il relativo clock di produzione. E non basta ancora: i due clock (quello di "produzione" e di "riproduzione") dovrebbero essere perfettamente identici, cioè il clock "di riproduzione" che comanda il DAC dovrebbe essere una replica esatta di quello che a suo tempo aveva pilotato l'ADC. Cosa evidentemente impossibile.

    Questi sono i problemi e le difficoltà insite nell'audio "digitale". Gli stream digitali (numerici) di per sé stessi non rappresentano affatto un problema, sappiamo perfettamente come trattarli in modo "perfetto".

    Tant'è che l'assenza di errori nei dati numerici è normalmente data sempre per scontata e, normalmente, con il termine "bit perfect" non ci si riferisce affatto a questo, ma si intende banalmente indicare l'assenza di alterazioni intenzionali dello stream di dati, quali ad es. il resampling o altre elaborazioni digitali (controlli di volume, filtri, equalizzazioni, ecc).


    c'è qualcosa che non capisco... e non mi torna. Se si tratta banalmente di un problema di "allineamento", questo dovrebbe implicare semplicemente un "drift" (lento) e/o un diverso ritardo (latenza). Se è così, cioè se il timing non varia "all'interno della riproduzione" (cioè se è costante oppure varia solo in tempi molto lunghi) non si può parlare di "jitter" e non ci dovrebbe essere alcuna influenza sulle caratteristiche del segnale riprodotto, e quindi sul suono.

    Dov'è l'inghippo? Cos'è che non ho capito?


    lo credo bene. Ma cos'è questo algoritmo (ASRC, immagino...) e, soprattutto, perché è presente? Quando/per cosa è utile?


    tu cosa consiglieresti di usare?
    mah..... caro Paolo grazie del pistolotto sul bit perfect .....è chiaro che pensi di saperlo solo tu cos'è.
    La questione è che io parlavo di stream che deve vedersela poi col "segnapassi" e il bitperfect rimane come un testo scritto.....lo posso leggere come una lumaca
    o affastellando le parole a velocita' isterica.....e il digitale non supera il problema del timing perfetto.....quello che al nostro cervello non sfugge minimamente.
    Fatemi capire che caspita vuol dire bit perfect all'atto pratico.
    come lo detta il player il timing?

    Un'altra cosa:
    visto che la discussione pare interessare solo te , Marco > e tutto il resto del mondo ignorante vedro' di non disturbare oltre
    con inutili interventi.....tanto capite tutto voi.
    Mi occupero' di altro tanto non si arrivera' da nessuna parte specie se si assume l'atteggiamento da super specialisti .
    Con tanti ossequi....
    player1:thin client+voyage - player2:futros450+Debian > Usb Transport: I2soverUSB + DAC (6x1704+I/V a tubi) - Attenuatore passivo Lightspeed
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  4. #634
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Originariamente inviato da gefrusti
    L'unica cosa mezza sensata è che quando incroci il treno Fx con Wx RICHIEDE al programma un allineamento maggiore...lo noti no ?
    c'è qualcosa che non capisco... e non mi torna. Se si tratta banalmente di un problema di "allineamento", questo dovrebbe implicare semplicemente un "drift" (lento) e/o un diverso ritardo (latenza). Se è così, cioè se il timing non varia "all'interno della riproduzione" (cioè se è costante oppure varia solo in tempi molto lunghi) non si può parlare di "jitter" e non ci dovrebbe essere alcuna influenza sulle caratteristiche "locali" del segnale riprodotto, e quindi sul suono.

    Dov'è l'inghippo? Cos'è che non ho capito?

    Originariamente inviato da gefrusti
    Altra cosa...l'algoritmo di correzione sample rate FALSA la geometria della forma d'onda in quanto ricampiona l'intero segnale e lo allinea con una "costruzione del segnale ignoto"
    lo credo bene. Ma cos'è questo algoritmo (ASRC, immagino...) e, soprattutto, perché è presente? Quando/per cosa è utile?

    Originariamente inviato da gefrusti
    Se vuoi vedere il jitter...ADM è il tool meno adatto...
    tu cosa consiglieresti di usare?
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  5. #635
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    Originariamente inviato da UnixMan
    allora, per quanto mi riguarda (e credo sia esattamente la stessa cosa anche per Marco), l'interesse è ben altro:......
    Non mi riferisco a Marco o a te, che vedo intenti a porre la questione in termini più scientifici possibile...

    Siccome però non mi sono inventato nulla, per pecisione quoto, pari pari dal primissimo messagio di questo thread:

    Originariamente inviato da SM63
    ........

    Finalita' ...

    Vista l'evidenza differenza agli ascolti ..non nascondo le non poche difficolta' per accertare le possibili cause ...ricordo stiamo parlando di player in bit perfect ...in teoria come nella pratica dovrebbero garantire il medesimo risultato sonoro ....
    Direi che la questione è abbastanza esplicita. Si nota poi che , sottotraccia, si muove un giudizio di "valore" che ogni tanto però fa anche capolino...
    Per carità, proseguire nella ricerca è una cosa positiva, ma evitiamo le distorsioni (e non parlo di quelle armoniche ), tutto quì.

  6. #636
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da UnixMan
    c'è qualcosa che non capisco... e non mi torna. Se si tratta banalmente di un problema di "allineamento", questo dovrebbe implicare semplicemente un "drift" (lento) e/o un diverso ritardo (latenza). Se è così, cioè se il timing non varia "all'interno della riproduzione" (cioè se è costante oppure varia solo in tempi molto lunghi) non si può parlare di "jitter" e non ci dovrebbe essere alcuna influenza sulle caratteristiche "locali" del segnale riprodotto, e quindi sul suono.

    Dov'è l'inghippo? Cos'è che non ho capito?


    lo credo bene. Ma cos'è questo algoritmo (ASRC, immagino...) e, soprattutto, perché è presente? Quando/per cosa è utile?
    Cerco di spiegarlo in modo semplice non perchè serva a te, ma ad uso di chi, magari, non ha chiarissimo come funzionano le cose, lo avevo già fatto al primo post, credo, ma evidentemente non è servito.

    Come hai espresso benissimo poco sopra, quando hai un ADC in ripresa ed un DAC in riproduzione, hai sempre un errore, dovuto alla differenza della reale sample rate dei due diversi clock, oltre a leggere 'fluttuazioni' non sistemiche. Qualsiais sia la natura e l'origine di queste 'differenze' una volta 'congelate' nei bit, non c'è modo didistinguerle tra loro e dal segnale 'vero', quindi di eliminarle. Sono li, alla pari della voce del cantante e dell'hum del microfono.

    La stessa cosa è vera se acquisici un file con un ADC pertendo da un file originale convertito da un DAC (come nel nostro caso), solo che qui ci viene in aiuto il fatto che potremmo davvero usare lo stesso clock, usando uno dei due (o un terzo) come master.

    Facendolo, hai sample rate drift = 0, per deifinizione e l'unico jitter che rimane è quello casuale (stocastico), comunque indotto al DAC. Questa è di certo la condizione di test preferibile, ma non la nostra, per limiti nella strumentazione.

    ADM ha un algoritmo in grado di 'simulare' (e quindi approssimare) la presenza di un master clock:

    a. elimina i silenzi all'inizio ed in coda.
    b. determina il sample arte effettivo dello stream di riferimeno.
    c. ricampiona lo stream 'da confrontare' producendone una copia allo stesso sample rate del riferimento.
    d. normalizza la lunghezza degli stream a confronto.

    In questo modo, tenta di 'ripristinare' le informazioni nel dominio della frequenza in funzione del nuovo tempo, che è nuovamente comune.

    Certamente non è efficace come l'aggancio del master clock, ma di certo evita di considerare come jitter un semplice sample rate drift o un delay, che come giustamente hai scritto in premessa (ed io insisto a dire da tutto il corso del THD) sarebbe un errore grave, dato che sample rate drift di 0.05 ppm sono equivalenti alla variazione di qualche milionesimo di rpm, mentre un ritardo assoluto è assolutamente non significativo, ameno che non si voglia giudicare la coerenza di un player sulla base del ritardo di inizio riproduzione, comunque contenuto entro 0.5 mSec.

    Perchè è importante farlo, se al'ascolto è ininfluente? Perchè alle misure è talmente più "grosso" di qualsiasi jitter, che lo maschera completamente.

    Per questo ho avuto quella reazione di sconforto quando ho scoperto che nelle misure era ancora compreso sia il delay che il sample rate drift che il jitter vero e prorpio, pensavo ce lo fossimo lasciato alle spalle tempo addietro.

    Dalle rilevazioni con ADM, pare che l'allineamento e la correzione elimino sempre totalmente l'errore ppm, ovviamnete le fluttuazioni casuali (jitter stocastico) comunque introdotte, rimangono 'fotografate' nei bit, da qui le diverse correlazioni di ampiezza, che in ADM sono solo indicative e vanno analizzate in termini di riposta in frequenza, ma qui ADM mostra la corda, quindi bisogna ricorrere a strumenti più sofisticati.

    Non è conclusva, certo, ma questa analisi imprecisa e condotta in 2 ore, toglie di torno la 'fuffa' di cui abbiamo discusso inutilmente per giorni e giorni. Sarebbe bene che condividessimo

    a. il principio (*)
    b. le misure in se
    c. l'analisi delle misure
    d. le conclusioni.

    quindi passiamo alle prossime (differenze tra canali).

    (*) SE non si accetta che il sample rate drift provocato principalmente dai due clock, al pari del delay iniziale sia da ELIMINARE dalle misure del jitter, è inutile proseguire. Ci siamo passati all'inizio dove lo avevamo chiarito, ma poi è tornato 'subdolamente' fuori con le nuove misurazioni e reso evidente SOLO dall'ultima esposizione.

    Se è stato un errore di metodo, ok, avremmo potuto irisparmiarcelo, ma... SE invece è proprio una diversa impostazione concettuale, meglio chiarirlo e non fare finta di nulla o provare a celarlo. LO si dichiara e a quel punto si seguono strade diverse, che non porteranno mai allo stesso risultato.

    Ecco perchè è necessario dichiarare tesi, assunti e metodologia A PRIORI.
    Ultima modifica di marcoc1712 : 08-07-2016 a 16:12
    Ciao, Marco.

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  7. #637
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da rogers
    Non mi riferisco a Marco o a te, che vedo intenti a porre la questione in termini più scientifici possibile...

    Siccome però non mi sono inventato nulla, per pecisione quoto, pari pari dal primissimo messagio di questo thread:



    Direi che la questione è abbastanza esplicita. Si nota poi che , sottotraccia, si muove un giudizio di "valore" che ogni tanto però fa anche capolino...
    Per carità, proseguire nella ricerca è una cosa positiva, ma evitiamo le distorsioni (e non parlo di quelle armoniche ), tutto quì.

    Ma mi speigate perchè io non riesco a mettere i LIKE?

    +++++++++++++++++++++++++++ ed un -


    il - perchè in "Vista l'evidenza differenza agli ascolti" ci sono si 2 errroi gravi: Vista (quando, da chi, come) e Evidenza (...de chè....) ma anche una accettabile verità che riformulando in questo modo la frase:

    "mossi dalle numerose segnalazioni di differenze percepite all'ascolto" la rende sottoscrivibile, includendo la (già da me applaudita) segnalazione di segno opposto alle altre che tu e Daniele avete voluto produrre.

    Comunque, viste le recenti evoluzioni e salvo ulteriori 'giri di giostra', dovremmo essere ad un punto cruciale, che purtroppo ci riporta indietro di 62 pagine, ma almeno...
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
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  8. #638
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Originariamente inviato da bigtube
    mah..... caro Paolo grazie del pistolotto sul bit perfect .....è chiaro che pensi di saperlo solo tu cos'è.
    La questione è che io parlavo di stream che deve vedersela poi col "segnapassi" e il bitperfect rimane come un testo scritto.....lo posso leggere come una lumaca o affastellando le parole a velocita' isterica.....e il digitale non supera il problema del timing perfetto.....quello che al nostro cervello non sfugge minimamente.
    Fatemi capire che caspita vuol dire bit perfect all'atto pratico.
    Non capisco cos'è che non riesci a capire...

    "bit perfect" significa soltanto che i numeri che arrivano al DAC sono esattamente "quelli che dovrebbero essere", nient'altro che questo!!!

    Il termine si usa con due significati sensibilmente diversi, a seconda del contesto:

    1) ad indicare l'assenza di alterazioni (elaborazioni) intenzionali nei dati;

    2) per indicare l'assenza di errori (sistematici o casuali) indesiderati.

    All'atto pratico, se per "atto pratico" intendi l'ascolto, "bit perfect" può significare tutto... o niente.

    Nel primo caso, se ad es. ho applicato un "upsampling", sebbene i dati siano completamente diversi da quelli "originali", questi di fatto non sono che una (diversa) rappresentazione del medesimo segnale, o in ogni caso una sua alterazione desiderata... che per definizione non rappresenta un problema ma proprio ciò che volevamo ottenere.

    Nel secondo caso, ovvero se non sono in condizioni "bit perfect" nel senso che ci sono degli errori, evidentemente ho un problema. Che sicuramente causerà dei difetti nella riproduzione.

    Per fare una analogia... analogica, il primo caso è equivalente a dire se sto ascoltando una copia della versione "originale" di un certo disco piuttosto che una sua nuova edizione "rimasterizzata". È meglio la prima o la seconda? Posta in generale, è una domanda del tutto priva di senso.

    Viceversa, nella seconda accezione, è come dire se ho un LP integro, senza difetti, graffi, deformazioni, ecc., anziché un disco usurato e/o rovinato.

    In entrambi i casi non mi dice comunque nulla (e non ha la pretesa di dire alcunché) sul giradischi col quale lo farò suonare, sulla velocità di rotazione del piatto, ecc., né tanto meno sulla qualità del suono che ne otterrò (salvo, nel secondo caso, dirmi che non saranno presenti difetti di quel tipo).

    Cosa c'è di così difficile da capire?!
    Ultima modifica di UnixMan : 08-07-2016 a 16:45
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  9. #639
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    [OT]
    Originariamente inviato da marcoc1712
    Ma mi speigate perchè io non riesco a mettere i LIKE?
    spesso capita anche a me, di solito subito dopo aver inserito un nuovo post, ma si risolve banalmente ricaricando la pagina. Non so se sia lo stesso problema...

    [/OT]
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  10. #640
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da bigtube
    mah..... caro Paolo grazie del pistolotto sul bit perfect .....è chiaro che pensi di saperlo solo tu cos'è.
    La questione è che io parlavo di stream che deve vedersela poi col "segnapassi" e il bitperfect rimane come un testo scritto.....lo posso leggere come una lumaca
    o affastellando le parole a velocita' isterica.....e il digitale non supera il problema del timing perfetto.....quello che al nostro cervello non sfugge minimamente.
    Fatemi capire che caspita vuol dire bit perfect all'atto pratico.
    come lo detta il player il timing?

    Un'altra cosa:
    visto che la discussione pare interessare solo te , Marco > e tutto il resto del mondo ignorante vedro' di non disturbare oltre
    con inutili interventi.....tanto capite tutto voi.
    Mi occupero' di altro tanto non si arrivera' da nessuna parte specie se si assume l'atteggiamento da super specialisti .
    Con tanti ossequi....
    No , Giovanni.

    Primo CERTAMENTE ne sai più te di me di molti argomenti in discussione, secondo è prezioso qualsiasi contributo anche, e non è certamente il tuo caso , quello di chi sa di non sapere o ha un dubbio e ci segnale che quanto abbiamo scritto non è chiarissimo, o manca una informazione o un passo logico è forzato,...

    Ho stimolato in privato diverse persone che mi hanno contatto in merito a questo THD, che vi assicuro, è seguito con interesse da molti, nonostante non sia un esempio di linearità...

    Lo so che è difficile (...) ma difendi il tuo punto di vista con la caparbietà di cui so che sei capace ed aiutaci a venirne a capo, ognuno di noi ha il suo carattere spigoloso (pare sia un corollario al nostro hobby), ma fino a che ci si mantienne nel vero, cosa che certamente fa l'intervento di Paolo, passiamoci sopra ed andiamo avanti. Lo sai che a tutti ogni tanto scappa la salita in cattedra... A questo servono gli schiavi(o le capre) che ti sussurrano all'orecchio "rcordati che sei soltanto un uomo".

    Nel merito, secondo me dite esattamente la stessa cosa, cioè che la bit perfectness è un attributo 'statico' del file/stream, ma è solo la metà della mela, dato che per essere fruito (ascoltato) E' indispensabile la conversione analogica che 'aggiunge' la componente tempo. Quindi da sola non dice nulla ai fini della 'perfezione' della riproduzione, che in se non esiste. (corregimi se sbaglio la tua interpretazione).

    Vero ai fini dell'ascolto, ma separare i due ambiti ed isolarli aiuta, e molto, ai fini della misurazione e comprensione, per questo ho insistito per accertare PRIMA la bit perfectness in ambito digitale, quindi di isolare le componenti di errore introdotte dalla presenza dei due clock.

    Oltre ed al di là questo, si deve fare i conti con le caratteristiche proprie del (singolo) clock, del circuito in cui è inserito,.. sempre considerando che noi cerchiamo di caopire cosa e come può influenzarne il funzionamento.

    Io non scendo oltre una prima infarinatura teorica o una forse discreta competenza per quanto riguarda il funzionamento 'logico', ma tu e Paolo - insieme a tanti altri- avete certamente molte più competenze per quanto concerne l'aspetto teorico e pratico in circuitazioni 'reali', quindi adesso la palla pasa nelle vostre mani...Mica vorrai abbandonarci così!
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
    — E. F. Schumacher (mis-attributed to A. Einstein)
    ________________________________________________________________________________
    Autore della patch R2 per Squeezelite e del plugin C-3PO. note libere
    Logitech media Server 7.9 > miniPc + squeezelite-R2 / SB+ > "Lu Scalmentu" NOS R2R DAC by TubeOne/ AudioResearch DAC 1-20 >
    Klimo Merlino Gold TPS > DIS Interconnect > Kent Gold > Reference > Monitor Audio Studio 20 SE

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