Alimentatori Lineari DIY

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  1. #251
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Originariamente inviato da ROBY962
    Quindi Marco, un esempio pratico quale potrebbe essere?
    mettere server, dischi e quant'altro in cantina, o in garage, in soffitta, ecc... il più lontano possibile, e lasciare vicino all'impianto solo un cubox, una Alix o altro micro-computer di bassissima potenza (il "renderer") che ha il solo compito di ricevere i dati pre-elaborati dalla LAN e trasferirli al DAC (dove cioè gira solo squeezelite, oppure il NAD di HQP, ecc).
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  2. #252
    tebibyte
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    La vexata quaestio sulla utilità di una tensione regolata di alta qualità che finisce in apparecchi comunque a tipologia switching è vecchia e non risolta salvo che dal punto di vista pratico. Ovverodicasi: un alimentatore da 12V fatto comme il faut che vada ad alimentare una Picopsu e quindi una motherboard, sia come sia, impatta sul suono in modo inatteso e assolutamente non marginale, laddove lo si confronti sia con i migliori ATX in commercio sia con regolatori lineari di scarso pregio. Basta mettersi e provare le varie soluzioni, se non si vuole credere a quello che il sottoscritto ha fatto e riferito oramai da molti anni. E' vero? Non è vero? Solo una prova comparativa condotta con serietà può svelare l'arcano, insieme alla rottura di palle di metterla in pratica. Altrimenti resta la teoria che dice che non sia possibile migliorare e allora ci si attenga a quella e si rinunci in partenza a qualcosa di migliorativo. Io continuo ad invitare a sperimentare di persona e a trovare le risposte su base sperimentale, dando un minimo di credito a chi non si è dimostrato troppo fanfarone nel corso degli anni. Circa la suddivisione dei PC in varie stanze penso che sia possibile e, anzi, augurabile ma la vedo anche foriera di qualche scomodità quando si lavori su sistemi in continua evoluzione come questi. Avere gli apparecchi in case di alluminio e non avere alimentatori switching connessi alla rete elettrrica in vicinanza del o dei PC è già un bel passo avanti, comunque.

  3. #253
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da ROBY962
    Quindi Marco, un esempio pratico quale potrebbe essere?
    Tutto quello che qui stiamo facendo per 'spostare' sul server il maggior numero di operazioni, lasciando vicino all'impianto un renderer minimalista, che può essere un miniPc a bassisimo consumo (5w), uno thin Client (18W) o un player di rete costituito da un micocontroller + scheda di rete, come - ad esempio - lo SB+ (4W).

    Posto che il tuo impianto sia già accuratamente assemblato ed isolato dai 'normali' disturbi di rete, in questo modo aggiungi 'solo' una piccola potenziale sorgente di rumore che può essere alimentata in modo semplice ed altrettanto poco 'inquinante' e puoi (dovresti) posizionarla fino a 3 mt di distanza dall'impianto (limite USB) o più se usi estensioni ottiche (non che le consigli, sia chiaro).

    Salvo gravi difetti costruttvi, una sorgente di questo tipo, specie se alimentata da una diversa linea, ha ben poche probabilità di inquinare galvanicamente o in altro modo il lavoro dell'impianto, certo non più di altre e ben peggiori sorgenti domestiche o industriali, dalle quali comunque ci si è già protetti a prescindere, ...vero?

    Quindi, come esempio di quello che stiamo facendo, ma ci sono alternative nel software, rimanendo inalterati i principi:

    a. Server in cantina con LMS + C-3PO plugin.

    b1. miniPc, ALIX, Futro, macMini,... con Squeezelite-R2 in prossimità (ma NON appoggiato su dac o pre) dell'impianto.

    b2. Network player di propria scelta

    c. alimentazione lineare per b, COLLEGATA A DIVERSO RAMO DI ALIMENTAZIONE rispetto al resto dell'impianto, assolutamete NON stessa ciabatta, almeno diversa presa a muro, meglio se diversa linea da scatola di distribuzione, ottimo se direttamente dal contatore, esagerato su fase diversa.

    Punto 0: Se si tiene a questo livello di ottimizzazione, occorre - a mio avviso - curare PREVENTIVAMENTE la componente 'tradizionale' (compreso il DAC) dell'impianto, con particolare riferimento alla giusta e corretta disposizione dei cavi di alimentazione e di questi rispetto a quelli di segnale, così come aver eliminato ogni e qualsiasi "collo di bottiglia" o fonte di rumore legato all'alimentazione, con particolare riferimento all'uso di trasformatori di isolamento (attenzione alla disposizione spaziale), filtri (evitarli se si può sui componenti analogici, altrimenti usarli MOLTO sovradimensionati per portatai) e gli stessi cavi, la cui geometria e sezione è tutt'altro che ininfluente, a mio avviso.

    NOTA BENE:

    Altro punto fondamentale sono le vibrazioni prodotte da un PC, anche in questo caso un piccolo renderer di bassa potenza, senza HDD e parti mobili, certamente sarà meno nocivo di un tower PC, comunque va a mio avviso accuratamente isolato dal resto dell'impianto, come vale per qualisasi componente. Ha senso anche garantirgli la possibilità di scaricare efficacemente quelle che produce? Non lo so, ma male certo non fa.

    P.S.

    Lo scrivo perchè mi è capitato di vedere un autotrasformatore da 1 KVA su uno dei ripiani di un mobiletto, pur massicico ed isolato, a meno di 10 cm dal pre a valvole. Non è certo la mossa più intelligente, tra vibrazioni prodotte ed EMI emessa e captata dal pre, non sarei sorpreso se il saldo riultasse negativo...

    Molto meglio posizionarlo ad almeno un paio di metri, per terra (o su una base come si preferisce), coprendo la distanza con dei buoni cavi generosi, che non è necessario costino un rene al metro.

    Cambiandosi le mutande (traduzione google) SE si deve avere un alimentatore separato, ALLORA è meglio sfruttare al meglio la lunghezza del cavo evitando di metterlo 'in pila' al renderer... per terra a 1 m, invece, va benissimo, ma anche qui è meglio evitare 'pile' o vicinanze eccessive tra trasformatori e tra questi e cavi, specie di segnale.
    .
    Sono fisime da audiofilo? Forse, ma sono certo che la differenza tra un impianto ben curato sotto questo aspetto rispetto ad uno 'buttato' li alla bene meglio, con cavi aggrovigliati, equilibri precari,... sia più sensibile di quella relativa all'utilizzo di un regolatore di tipo X o Y su un alimentatore del render o dello switch.

    Si badi bene, non ho detto che il regolatore non conti, ma che l'ordine di grandezza dei possibili eftetti è certamente diverso, suggerendo di eliminare prima le travi, quindi cercare le pagluzze.
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
    — E. F. Schumacher (mis-attributed to A. Einstein)
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  4. #254
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Giuro che non ho copiato, è impressionante!
    Ciao, Marco.

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  5. #255
    nibble
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    Bene, e ora mi si apre un mondo nuovo!!! altre giornate di letture intense!!!

  6. #256
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    La vexata quaestio sulla utilità di una tensione regolata di alta qualità che finisce in apparecchi comunque a tipologia switching è vecchia e non risolta salvo che dal punto di vista pratico. Ovverodicasi: un alimentatore da 12V fatto comme il faut che vada ad alimentare una Picopsu e quindi una motherboard, sia come sia, impatta sul suono in modo inatteso e assolutamente non marginale, laddove lo si confronti sia con i migliori ATX in commercio sia con regolatori lineari di scarso pregio. Basta mettersi e provare le varie soluzioni, se non si vuole credere a quello che il sottoscritto ha fatto e riferito oramai da molti anni. E' vero? Non è vero? Solo una prova comparativa condotta con serietà può svelare l'arcano, insieme alla rottura di palle di metterla in pratica. Altrimenti resta la teoria che dice che non sia possibile migliorare e allora ci si attenga a quella e si rinunci in partenza a qualcosa di migliorativo. Io continuo ad invitare a sperimentare di persona e a trovare le risposte su base sperimentale, dando un minimo di credito a chi non si è dimostrato troppo fanfarone nel corso degli anni. Circa la suddivisione dei PC in varie stanze penso che sia possibile e, anzi, augurabile ma la vedo anche foriera di qualche scomodità quando si lavori su sistemi in continua evoluzione come questi. Avere gli apparecchi in case di alluminio e non avere alimentatori switching connessi alla rete elettrrica in vicinanza del o dei PC è già un bel passo avanti, comunque.
    Daniele, io credo a quello che dici e sperimenti, spingendoti dove io non ti seguo per incapacità ma anche perchè seguo una 'linea di pensiero' diversa.

    Tu spingi a sacrificare le comodità alla ricerca della masima qualità, poi però giustifichi "l'assembramento" perchè sarebbe scomodo tenere il server in cantina, dovendoci lavorare spesso. C'è un minimo di contraddizione, non trovi?

    Io non dubito minimamente in merito all'importanza della qualità dell'alimentazione, sostengo però che buona parte degli effetti sono indiretti ed in relazione inversa al grado di reiezione dell'impianto, che è una caratteristica PROPRIA dell'impianto stesso, dovuta a diversi fattori, tra cui NON ULTIMO il grado di separazione galvanico ed elettromagnetico dei diversi componeti tra loro e rispetto alla comune rete di alimentazione, così come dalle vibrazioni autoindotte od esogene.

    In altre parole: se un impianto è già bene isolato, meno risentirà dell'inserimento di un componente 'rumoroso', se al contrario è 'aperto' ne risemtirà di più. Es. Se metti in cantina un server rumoroso, lo senti meno che se lo metti in sala d'ascolto, vale per le onde sonore, ma anche per tutti gli altri tipi di emissione, anzi, la capacità di isolamento di un qualsiasi mezzo (compreso il rame) è proporzionale alla frequenza.

    In questo senso, la scatola di alluminio non serve a nulla, l'alluminio non scherma elettromagneticamente, se vuoi seguire quella strada, devi usare mu metal, ferro dolce o piombo, l'aria è certamente meno efficace, ma 20 m d'aria ed un paio di muri fanno più di 2 mm di mu metal (che sono tantissimi).

    Per lo stesso principio, un "pc" con impronta termica di 5W senza componenti in movimento ha molte meno probabilità di aggiunrere rumore (sonoro, elettrico, magnetico, in radio frequenza o per vibrazione) in misura maggiore di una coppia di PC da 35 -100W + dischi ed ammenicoli vari in stretta prossimità del resto dell'impianto e magari sulla stessa linea di alimentazione. Certo, fossero alimentati switching sarebbe peggio!

    Ancora, se usi 10 alimentatori diversi, con altrettanti trasformatori, questi avranno un flusso disperso superiore rispetto a uno solo di minore potenza e le variazioni per interferenza reciproca (dovuto all'intersezione dei flussi elettromagnetici generati, che produranno inevitabilmente correnti parassite), sarà con ogni probabilità di ordine superirore.

    Per lo stesso motivo, visto al contrario, in un contesto minimalista come quello che descrivo, la possibilità di fare danno di un'alimentazione lineare meno che perfetta è minore rispetto al tuo contesto di riferimento, tolto il fatto che dotarsi di un singolo alimentatore lineare 12V 1A è ben più semplice e meno costoso di quanto necessario nella tua ipotesi., quindi - almeno in linea di principio - si raggunge molto più semplicemente ed economicamente un risultato di livello superiore.

    Riasumendo, per me:

    1. quello che non c'è non fa danni (-> metti il meno che puoi).
    2. prima regola non nuocere (-> metti lontano tutto quanto serve ma può stare lontano).
    3. cura certosinamente tutto quello che non puoi levare.

    Quindi, al punto 3 (MA SOLO AL PUNTO 3) potrei seguirti nella ricerca del miglior regolatore (o della miglor motherboard, o...), ma io antepongo i punti 1 e 2.

    Come al solito ti invito a provare, sposta la piramide serevr in cantina per qualche giorno e facci sapere se questo di per se non è già un cambiamento (avevo scritto miglioramento, ma è soggettivo), quindi prova a valutare SE le variazioni sul server hanno ancora gli stessi effetti importanti che descrivi o si sono ridotti per singola entità.

    Ho scritto 'potrei' perchè comunque io ho anche una quarta regola:

    4. prima le cose importanti.

    dove per importanti devi leggere "che con ogni probabilità causano il maggiore effetto" in quello specifico sistema (ambiente, diffusori, impianto, materiale musicale, io).

    Considero il mio sistema ben equilibrato, ma penso anche che l'effetto della sostituizione dell'alimentatore del renderer da uno regolato con LT1083 ad uno regolato con i belleson (per fare un esempoi) sia di un ordine di grandezza inferiore rispetto alla sostituizone , sempre per fare un esempio, delle valvole dei finali, quindi SE la motivazione fosse solo la ricerca del suono "migliore" converrebbe agire lì piuttosto che là (se non inserendo un bel DSP, tagliando la testa al toro).

    Ma non di solo pane... quindi, la curiosità di provare l'upsampling mi ha mosso a dotarmi di un nuovo dac NOS con annesso miniPc, alimentatori etc. etc. Quindi mi focalizzerò su QUEL singolo sottosistema, dando per acquisito il contesto come assoluto, pur sapendo che non è così. Lo stesso stai facendo tu focalizzandoti sul trasporto, ma bisogna sempre tener a mente che si tratta di un sottosistema parte di un sistema più complesso, le 'conclusioni' sono valide all'interno di quel sistema, non necessariamente universali. così come l'importanza relativa del sottosistema per la 'qualità' del sistema nel suo complesso è variabile.

    Non è teoria a confronto di pratica, solo due linee guide diverse che portano ad un corredo di prove empiriche diverse, cui attribuiamo valenze diverse perchè applicate a contesti (sistemi) diversi, ove di certo la differenza maggiore è nel componente "io" delle due catene.

    Tu continui a dire che L'alimentazione del server è importantissima e non si può negare perchè si sente, ma tieni il server nella sala d'ascolto, io dico che se porti il server fuori dalla sala d'ascolto è meglio e che le differenze dovute - es. - al suo alimentatore si attenuano, se propio non spariscono.

    Possiamo certamente aver ragione entrambi, l'una cosa non esclude l'altra, è solo l'inquadrare i fenomeni osservati in un contesto 'teorico' di riferimento che ci porta a capire l'importanza relativa dei due fatti osservati.

    Se metti il server in cantina e continui ad osservare gli stessi fenomeni allo stesso grado dimostri che l'effetto è SOLO o principalmente diretto e quindi io sbaglio (almeno limitatamente al tuo sistema)

    Se anche io provassi e non sentissi variazioni tra l'alimentazione 'stock' e quella SUPER della piramide (rimanendo in cantina), non dimostrerei nulla, potrebbero essere mille altri fattori del contesto a provocarlo, a maggior ragione non dimostrerebbe nulla se portassi il mio server in sala d'ascolto e sentissi o meno peggioramenti (cosa certa).

    Per questo motivo l'unica prova 'sensata' sarebbe quella da parte tua di spostare la piramide server in cantina per qualche giorno.
    Ultima modifica di marcoc1712 : 31-03-2016 a 14:08
    Ciao, Marco.

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  7. #257
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da ROBY962
    Bene, e ora mi si apre un mondo nuovo!!! altre giornate di letture intense!!!
    Se posso consigliarti, non partire dalla guida in evidenza, è ottima ma estremamente dettagliata e pensata per fornire indicazioni pratiche su come installare sui diversi sitemi le diverse componenti.Ti consiglio di seguire questa roadmap: http://www.nexthardware.com/forum/pc...2-e-c-3po.html, che comunque alla fine ti conduce alla guida di installazione e successivi approfondimenti.

    Ciao.
    Ciao, Marco.

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  8. #258
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    non è questo il punto.

    Per quanto (come giustamente sottolineato da Marco) siano inevitabilmente legate al contesto specifico e quindi non necessariamente generalizzabili, non stavo mettendo in dubbio le tue esperienze.

    Quello che volevo sottolineare - e che sarebbe utile per non dire fondamentale capire - è COME e perché simili effetti possano eventualmente manifestarsi.

    Cioè in che modo l'alimentazione di un PC (per giunta connesso molto indirettamente all'impianto com'è nel tuo caso) possa eventualmente arrivare ad influenzare ciò che esce dall'impianto stesso.

    Che la "pulizia" della tensione DC che alimenta una catena di convertitori DC-DC che a sua volta alimentano un computer possa avere di per sé stessa una qualche influenza sul risultato finale a mio modesto avviso è talmente inverosimile da essere semplicemente fuori discussione. Ha più o meno la stessa probabilità di essere influente di quanta potrebbero averne le congiunzioni astrali dell'oroscopo...

    Se metti la sonda di un oscilloscopio sull'uscita di un alimentatore regolato troverai che, sovrapposto ai tuoi 12V DC, c'è un "rumore" (ripple residuo, modulazioni indotte dalla corrente assorbita dal carico, rumore propriamente detto, ecc) che ha una ampiezza molto modesta. A dir tanto qualche 10ina di mV, nei casi peggiori. Simili minuscole fluttuazioni rispetto al valor medio non hanno alcuna influenza sul corretto funzionamento di un convertitore DC-DC.

    Questo infatti prende la sua tensione di ingresso e "la fa a fette", trasformandola in un'onda quadra (cioè per così dire in "puro rumore"...) di frequenza relativamente elevata (di solito da qualche decina a qualche centinaio di KHz) che viene inviata (a seconda dei casi direttamente o attraverso un trasformatore ad alta frequenza) ad un filtro di uscita che la "spiana" nuovamente, producendo una nuova tensione DC (con sovrapposto un nuovo "rumore"). Un loop di feedback provvede a variare il "duty cycle" (la durata degli "impulsi") in modo da ottenere (e mantenere) la tensione di uscita desiderata a valle del filtro (sostanzialmente si tratta di una PWM).

    Tutto ciò per chiarire che in uscita dal convertitore DC-DC ti ritroverai una nuova tensione DC+nuovo rumore+nuovi disturbi vari (nonché altre caratteristiche, quali impedenza di uscita, modulazioni della tensione di uscita in funzione della corrente istantanea assorbita dal carico, ecc) che dipendono quasi esclusivamente dalle caratteristiche intrinseche del convertitore DC-DC stesso: ai fini pratici l'uscita del convertitore non ha più nulla a che vedere con le caratteristiche dell'alimentatore che c'è a monte (ovviamente a meno che questo non sia guasto o mal dimensionato al punto da pregiudicare il corretto funzionamento del convertitore).

    Ciò comunque non significa affatto che il regolatore impiegato o l'alimentatore nel suo complesso siano necessariamente ininfluenti.

    Appare però più verosimile che tale influenza, se esiste, "agisca" piuttosto in modo indiretto e soprattutto "inverso".

    È cioè più verosimile che non sia la maggiore o minore "pulizia" della DC che alimenta il PC (o meglio i relativi convertitori DC-DC) ad avere una qualche importanza, ma che ad averla sia casomai la maggiore o minore "pulizia" (e/o diversa composizione spettrale dei disturbi) della corrente assorbita dalla rete elettrica e/o la diversa "qualità" e quantità dei disturbi EM irradiati nell'ambiente (ad es. dal TA, che probabilmente non per caso hai notato essere uno degli elementi più influenti).

    N.B.: capire quale sia il "meccanismo di azione" che causa tali (eventuali) effetti non è affatto una mera questione accademica.

    A seconda di quale sia tale eventuale meccanismo cambiano infatti -e sostanzialmente- le considerazioni da farsi, in particolare riguardo alle diverse caratteristiche più o meno utili/desiderabili (e indesiderabili) che dovrebbe avere l'alimentatore... e quindi alle relative scelte progettuali.

    Non è detto infatti che soluzioni pensate per garantire "la migliore alimentazione possibile" (al carico) siano anche quelle che possono garantire la migliore immunità ai disturbi "inversi". Anzi, talvolta potrebbe essere vero addirittura il contrario.

    Ad es., vista in questa ottica, la funzione del (pre)regolatore lineare non sarebbe affatto quella di fornire una tensione DC il più "pulita" possibile al convertitore DC-DC quanto piuttosto quella di "filtrare" il più efficacemente possibile i disturbi prodotti dal (dall'assorbimento del) convertitore stesso (ed indirettamente dai relativi carichi), impedendo così (per quanto possibile) che tali disturbi si trasmettano "all'indietro" verso il TA e la rete elettrica locale.

    Considerazioni simili valgono anche per gli altri elementi dell'alimentatore "primario", in particolare per il sistema TA+raddrizzatore+filtro. Sia perché questi sono gli elementi più "a diretto contatto" con la rete elettrica, sia perché il TA è un elemento che può irradiare nell'ambiente campi EM (e quindi disturbi) con intensità non trascurabile.

    Lo scopo di tutti questi discorsi non è quindi quello di smentire o screditare le tue esperienze empiriche (me ne guarderei bene...), ma al contrario quello di cercare di capire -almeno per grandi linee- quali siano le reali problematiche in atto. Cosa che potrebbe permettere di andare verso prove e soluzioni sempre più mirate, che a loro volta potrebbero portare a soluzioni più semplici, economiche e/o anche più efficaci.

    La cosa è vera in generale: è per questo che quando si scopre un qualsiasi fenomeno inatteso insisto sempre sulla necessità di cercare di individuarne le cause, andando oltre la banale applicazione delle eventuali "ricette" empiriche che si sono trovate...
    Ultima modifica di UnixMan : 31-03-2016 a 16:50
    Ciao, Paolo.

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  9. #259
    tebibyte
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    Da banale mediconzolo di provincia, privo di qualsiasi approfondita conoscenza tecnica in materia di elettroni che "corrono sul filo", vi leggo con meraviglia e stupore per la vostra aspirazione a comprendere le universali leggi della natura dal salotto di casa (o dalla cantina o dalla soffitta). E' una nobile aspirazione, ben al di fuori della portata delle mie aspirazioni personali, limitate ad un ascolto decente di un brano orchestrale stando seduto sul divano della mia confortevole stanza d'ascolto.
    Però nelle dotte dissertazioni di coloro chi mi hanno preceduto intravvedo alcuni vulna mica da poco:
    - trasporto del server in altra stanza: teoricamente vantaggioso, se trovo un cavo ottico da 15 metri proverò a spostare il server altrove ma.........correrò da una parte all'altra per la selezione dei brani e per il cambio dei filtri, dal momento che con HQplayer il player risiede in questa macchina? Va bene la scomodità per il risultato ma ci sono dei limiti anche per me, l'ascolto peripatetico mi mancava.......
    - che l'alimentazione degli apparecchi sia un punto focale per la qualità del suono riprodotto credo che sia l'unico concetto che ci vede tutti concordi. Sulle modalità e sulle priorità di interventi, per i loro pratici effetti da chiunque riscontrabili, no. La differenza risiede nel fatto che mentre io non ho mai percepito grandi differenze adottando una gestione maniacale del percorso dei cablaggi e del posizionamento degli apparecchi, l'ho percepita chiaramente incrementando la qualità dei componenti degli stessi. Componenti elettronici, tipologia dei trasformatori, qualità e tipologia dei cavi utilizzati (di qualsiasi cablaggio si voglia parlare) impattano sensibilmente sulla sound quality ma, ovviamente, in misura proporzionale all'infinito numero di variabili insito in ciascun impianto.
    - a proposito di variabili a quelle succitate vanno aggiunte anche quelle legate alla qualità non solo delle linee elettriche dell' Enel ma anche alla polluzione ambientale da parte delle innumerevoli e devastanti contaminazioni ambientali aeree (a cominciare dai propri cellulari per finire ai ripetitori degli stessi, passando attraverso le reti wifi casalinghe quando non cittadine). Ma vivere in campagna o in piccoli centri porta da un lato il vantaggio di una minore polluzione ambientale ma dall'altro, in genere, problemi di qualità e stabilità della rete elettrica. Ecco che allora si configurano situazioni, per ciascuno di noi, variopinte ben più della casbah di Fez!
    Come potere, allora, risalire dal particolare all'universale con un sistema di equazioni a 18.000 variabili? Il mediconzolo scribacchino lo ignora, ma una cosa ha ben chiara nella sua capa tosta, i cui neuroni al posto della mielina hanno lardo di Colonnata: a tutt'oggi nessuno che abbia adottato le soluzioni da lui sperimentate ha avuto di che lamentarsi dei risultati ottenuti ergo, ben lontano dall'ambizioso desiderio di aggiungere un capitolo ai Massimi Sistemi, si contenta di aver reso qualche raro essere umano più contento nella gradevole attività dell'ascolto musicale. Questo basta allo scribacchino mediconzolo..........

  10. #260
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Danie', nessuno si sogna di avere la pretesa di poter fare determinazioni esatte e dettagliate, men che meno quantitative... magari fosse possibile. Ma di analizzare i fenomeni in gioco e cercare di capirne almeno per grandi linee l'eziologia sì.

    Che l'alimentazione degli apparecchi audio giochi un ruolo fondamentale è cosa che dovrebbe risultare ovvia per chiunque. Non solo da un punto di vista delle esperienze empiriche, ma anche per una infinità di ottime ragioni tecniche.

    Tanto per fare un esempio, un qualsiasi circuito amplificatore analogico può essere visto come niente altro che un "modulatore" (di ampiezza), dove l'ingresso costituisce il segnale modulante e la tensione di alimentazione la "portante". Visto in questo modo (inusuale, ma perfettamente corretto) risulta immediatamente evidente che il segnale di uscita è niente altro che la tensione di alimentazione modulata e che quindi l'alimentatore è parte integrante del "circuito audio", non meno importante (anzi, forse perfino più importante) di qualsiasi altro elemento del circuito.

    Spero però che concorderai sul fatto che apparecchi diversi hanno caratteristiche ed esigenze anche molto diverse tra loro, a seconda di qual è il loro compito e di come funzionano. Un grosso finale a stato solido non ha le stesse esigenze di un pre phono, o di un DAC, o del motore di un giradischi, ecc. Un alimentatore ottimizzato per una data applicazione non è necessariamente il più indicato anche per una applicazione completamente diversa, specie se questa presenta caratteristiche, modalità di funzionamento ed esigenze altrettanto diverse. Per non parlare poi di un computer che, anche laddove utilizzato come "sorgente audio digitale", resta pur sempre un computer. Cioè uno strumento informatico, non un "apparecchio audio" (e non ha proprio nulla a che vedere con un circuito di amplificazione analogica, o con un DAC, ecc).

    ---

    Per quanto riguarda il problema di controllare l'impianto laddove il server sia posizionato altrove, la soluzione esiste e si chiama controllo remoto. La cosa più semplice e banale da implementare (ma anche la meno pratica) è quella di utilizzare soluzioni di "remote desktop".

    La soluzione più appropriata, comoda e funzionale è invece quella di non utilizzare HQPlayer in versione desktop ma utilizzare piuttosto la versione "Embedded", in unione con la relativa infrastruttura di supporto...
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

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