io ho fatto più o meno lo stesso percorso di virman71 ma partendo direttamente dal picopsu... e mi ritrovo con gli step. la diffrenza con peaktech c'è..
io ho fatto più o meno lo stesso percorso di virman71 ma partendo direttamente dal picopsu... e mi ritrovo con gli step. la diffrenza con peaktech c'è..
La cosa che mi preme sapere è se si riuscisse a quantificare in maniera più evidente possibile la differenza sonica che c'è tra un Peak e un lineare come quello che stai costruendo....
Esperienza già fatta e dalla quale il peaktech esce ad ossa rotte.
Sarebbe invece interessante collegare gli alimentatori sotto carico ad un oscilloscopio.
Se però apri un Peaktech ti accorgerai come ci si trova davanti ad una alimentatore lineare di tipo molto complesso, dal momento che può regolare le tensioni e anche l'amperaggio, che si traduce in un uso di un non risibile numero di semiconduttori i quali, guarda caso, sono la maggiore fonte di rumore. Ecco allora da cosa nasce il nostro alimentatore lineare di monastica fattura: ha solo quattro diodi (inevitabili ma a bassissimo rumore) e il miglior regolatore di tensione esistente. Meno rumoroso di così esiste solo la batteria, che si porta però dietro una serie di altri problemi, oppure la cascata di un doppio regolatore, un primo standard e un secondo DC/DC, questo però al prezzo di un raddoppio dei costi e di una dubbia maggiore efficacia rispetto alla già ampiamente sperimentata soluzione originariamente da me proposta.
Una domanda per mat: ma lo switching che tu proponi e usi, se ho capito bene, è la mattonella della pico svestita?
Parole sante e piene di costrutto . L'efficacia di un alimentatore lineare ben pensato consiste nell'uso del minor numero di componenti attivi poiche' sono loro che introducono il maggior tasso di rumore . Inoltre il circuito deve essere compatto con percorsi di massa brevi e di buon spessore . Per fare un esempio una PCB introduce piu' rumore di un assemblato su un "francobollo" di millefori (da qui la mia antipatia per le PCB). Anche i cablaggi devono essere corti e possibilmente non paralleli. Attorno ai cavi si crea un campo magnetico che interagisce con il flusso di corrente.
Riproviamo.
Su questo punto avrei una domanda.
Cercando avevo trovato (e cercherò di ritrovare...) delle "indicazioni" precise relativamente a questo aspetto.
A meno di utilizzare circuiti multistrato che portano inevitabilmente su il prezzo (e non so per ignoranza se siano migliori o peggiori) le piste correranno per forza di cose parallele.
Anch'io realizzando il primo PCB mi ero posto lo stesso problema.
Come al solito solo per una questione di "logica" non per qualche conoscenza specifica.
Non sapevo e continuo a non sapere se abbia o meno un senso "tecnico".
Comunque, le informazioni che avevo trovato al riguardo, indicavano delle dimensioni minime delle piste e le relative distanze minime tra le stesse, consigliate per agire su questo tipo di problematica.
Ne erano venute fuori delle misure molto più contenute di quanto mi aspettassi quindi io, sempre per ignoranza e solo per logica le avevo sovraddimensionate così, tanto per...
Essendo in Rame nasceva però la problematica legata al surriscaldamento e quindi all'aumento della resistività del circuito (che così, sempre per ignoranza pensai, essendo tutto su pcb, poteva essere un problema importante).
Nonostante questo, sia le dimensioni delle piste che la distanza tra le stesse potevano essere tranquillamente sovraddimensionate ulteriormente in modo da ridurre al minimo il problema dato che la semplicità del circuito permetteva di avere tutto lo spazio a disposizione.
Una pista da 1mm è indicata come capace di trasportare fino a 2A con una sovrattemperatura di 10° e la distanza di 1mm tra le tracce come la minima per tensioni fino ai 220V.
Inoltre il SolderMask dovrebbe aiutare in questo senso aggiungendo materiale isolante tra le piste ed ancor più si otteneva un effetto benefico realizzando un piano di massa che fungesse anche da schermo per le interferenze da/verso il pcb.
Sul piano di massa si era arenato il mio approfondimento in merito a questo fenomeno e quello che avevo fatto era stato riempire di rame gli spazi vuoti della scheda SENZA passare TRA le tracce ma solo ESTERNAMENTE.
Non lo scrivo in maiuscolo per chissà quale motivo ma solo perché è importante per capire cosa intendo (e non so se si capisce....).
Purtroppo Non ho il mio pc e non posso postare l'immagine del pcb.
Cercando ancora meglio, a tempo perso, ne era venuto fuori che questo schermo avrebbe potuto fungere anche da "tramite" per interferenze da una traccia all'altra e quindi avevo preferito lasciarlo intorno e non dentro.
Giorni fa ho realizzato che IO avevo creato il problema...però alla fine avevo anche trovato la soluzione.
Il tutto poteva avere un senso se almeno la funzione di schermo avesse avuto un senso "tecnico".
Se non sbaglio le tracce erano da 1/1,5 mm per i 12V/5V e da 2mm per la 220V con distanza minima di qualche millimetro (a seconda della piedinatura dei componenti).
Adesso....la mia domanda è: Il MIO ragionamento aveva senso oppure il fatto di non saperne nulla ed andare per logica/ricerca non aveva risvolti tecnici o anzi poteva averne anche di peggiorativi piuttosto che migliorativi!?
Sia la funzione di schermo che tutto il super-mega-iper sovraddimensionamento.....
Così.....a bruciapelo...
[EDIT]
Alla fine quindi non avevo un piano di massa "reale".
Nel senso che le singole masse delle sezioni di alimentazione avevano un collegamento separato, che poi ovviamente andava a stella nella massa comune.
Avevo solo un "piano di rame" collegato ad un morsetto (per andare sempre a massa comune) che schermasse il circuito.
Addirittura (e ripeto, mi viene da ridere...perchè NON SO se avesse senso o meno...per me lo aveva a livello logico) avevo messo anche una piazzola libera a cui "eventualmente" ricollegare anche uno schermo esterno (tipo un pezzo staccato del contenitore dell'alimetatore ATX che ospiterà il PCB ed i toroidali).
Non ho proprio capito la tua domanda, comunque non è rivolta a me in particolare, dico solo che il cablaggio in aria è sempre molto meglio dell'utilizzo delle pcb, su questo bigtube ha assolutamente ragione. Non potendo fare un cablaggio in aria con cavetti schermati è comunque da preferire la soluzione del millefori con i componenti saldati direttamente tra loro (quando è possibile) o in alternativa usando fili metallici. Il pcb meglio lasciarlo a tutta quell'elettronica fatta in serie che deve per forza usare quella soluzione, ove possibile si evita.
E' rivolta a chiunque lo sappia...
Possibile che saldare un componente su una piazzola in rame, collegata con qualche mm di rame alla piazzola successiva (e quindi al componente successivo), sia peggio che saldare i componenti tra loro attraverso un "filo metallico", magari in rame, privo di qualunque schermatura?
Non sono molti i casi in cui è possibile saldare i componenti direttamente tra loro, quindi comunque si vanno ad utilizzare svariati cm di cavetti di bassissima sezione.
Onestamente non riesco a "vedere" la differenza tra questa situazione e l'uso di una pista in rame, magari di qualche mm si sezione.
Lo chiedo da ignorante eh....io avrei ed ho preferito comunque la soluzione del pcb per una questione di pulizia...ma chiedo.
Parliamo di un circuito molto semplice e compatto.
P.S.
Se possibile mi interesserebbe avere una qualche spiegazione.
Non è ironia o spocchia....realmente mi interesserebbe avere una spiegazione.
Grazie.
P.P.S.
Sempre da ignorante credo che un buon PCB sia meglio di un pessimo cablaggio in aria e viceversa che un eccellente cablaggio in aria (ad averne la possibilità, in termini di fattibilità tecnica del collegamento diretto tra i componenti) sia meglio di un pessimo PCB.
Non sono così sicuro che un buon cablaggio in aria (quindi con uso di cavetti) sia migliore di un buon pcb (che quindi non tenga troppo conto di questione "industriali").
Tanto per chiarire, lo stesso circuito a livello industriale, secondo le specifiche esistenti, avrebbe piste infinitamente più sottili, distanze tra le piste molto più strette ecc.
E' possibilissimo, basta fare l'esperimento e vanno via i dubbi . Quando si costruisce "in aria" non abbiamo piste contigue parallele e sullo stesso piano; la costruzione è asimmetrica e c'è l'isolante migliore in assoluto: l'aria . L'asimmetria ostacola l'induzione di campi magnetici contigui soprattutto quando ci sono percorsi a potenziale molto differente. Gli ingegneri che conoscono il loro mestiere impiegano a volte mesi per ottimizzare una PCB. L'autocostruttore con un po' di esperienza di tutto cio' se ne frega allegramente e si cura di altro, per esempio di sistemare benissimo i percorsi di massa che sono molto piu' importanti.
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