in teoria dovrebbero esistere solo dei vantaggi dal passaggio a DDR4: a livello di richiesta energetica,
che dovrebbe attestarsi ~50% rispetto a DDR3 (1.2V vs 1.5V) e dal punto di vista della pura velocità,
che dovrebbe attestarsi ~+33% a parità di frequenza (a 2133Mhz).

Il vantaggio è spinto soprattutto dall'architettura di comunicazione di tipo Point-to-Point, la quale prevede
la necessità di adottare un singolo controller per ogni DIMM, con la nuova capacità di agglomerazione dei
canali, contro la precedente Multi-Drop Bus che sulle DDR3 andava a creare il Dual Channel su un singolo
controller. In pratica, con le DDR4 si andrà a creare un quad-channel con quattro moduli e un octa-channel
con l'utilizzo di otto.

Positivo anche il nuovo trasferimento dei dati, che su DDR4 avverrà, in maniera più efficiente, tramite la
modalità Pseudo Open Drain (mutuata da GDDR4), contro la precedente Push/Pull di DDR3.

Esistono, però, anche delle difficoltà nella veicolazione dei segnali a partire da questa nuova e complessa
architettura volta al risparmio energetico, come l'inevitabile riduzione dell'intervallo di Data Valid Window
che segue di pari passo l'adozione di tensioni più ridotte ed in genere la difficoltà di continuare a mantenere
alta l'integrità dei segnali gestiti.

Anche l'efficienza e la bontà generale di progetto del controller di memoria diverrà ancora più fondamentale
che in passato, così come rivestirà maggior importanza la funzionalità ODT, attuata sempre in maniera diretta
sui moduli.

Insomma, è plausibile ritenere che nelle prime fasi le migliorie di questa nuova tecnologia verranno un attimo
contenute dalle difficoltà trovate a livello di soluzioni tecnologiche. Poi, col tempo, le prestazioni non attenderanno
a decollare.