Ho aperto e sollecitato diverse volte ticket con la loro assistenza, che hanno semplicemente ignorato lasciandoli aperti senza risposta per oltre un mese.
Ho scritto a Federconsumatori, associazione con cui ho seguito un'altra contestazione a inizio anno con esito molto positivo, purtroppo mi hanno risposto così:
Quindi anche se l'operatore non dichiara di aver apportato una modifica unilaterale del contratto, io posso mandare la disdetta cui però seguirà sicuramente una pratica di contestazione presso AGCOM.Buongiorno,
i contratti di servizi hanno tutti delle clausole che permettono la modifica unilaterale del contratto; queste clausole sono lecite a condizione che tale modifica sia comunicata e che il consumatore abbia un congruo preavviso, non inferiore ai 30 giorni, per recedere senza spese.
Se lei ritiene che le modifiche apportate abbiano rilevanza sul suo contratto deve esercitare recesso comunicandolo al gestore. Il recesso è un atto recettizio, cioè non ha bisogno di accettazione della controparte; poi può fare un contratto da un altro gestore. Se oltre alla connessione internet ha anche un numero di telefono, per mantenerlo deve comunicare il codice di migrazione al gestore entrante e in questo caso può anche evitare di inviare la comunicazione di recesso perché lo fa il nuovo gestore. Se poi le dovessero arrivare richieste di pagamento che non riconosce può contestarle per iscritto e in caso di risposta negativa avviare la procedura di conciliazione: https://www.agcom.it/procedura-di-conciliazione , che può essere fatta sia in autonomia sia con la nostra assistenza.
[...]
Pratica che, a quanto ho visto, richiede circa 3 mesi per andare a definizione (e poi adesso siamo in Agosto post-lockdown... Auguri!) e quindi si andrebbe più o meno a ridosso della scadenza del periodo di un anno che ho già pagato (e che scade a Gennaio). A questo punto, attivare la procedura non avrebbe praticamente senso e, in più rischio di rimanere bloccato perchè Fibra.City potrebbe "non liberarmi" l'impianto fino alla chiusura della controversia, e magari sospendere l'erogazione del servizio col rischio di avere ulteriori problemi di connettività (anche se, in effetti, il periodo l'ho già pagato quindi non hanno motivi di sospendere l'erogazione fino a Gennaio).
Ho quindi firmato ed inviato il modulo, rassegnandomi a subire questa imposizione perchè non avrei convenienza a far tutelare i miei diritti di consumatore.
Bello.
Contestualmente mando però anche la disdetta per Gennaio: succeda quel che succeda io con questi non ci voglio più avere a che fare.