Originariamente inviato da
MIG316
Prego
È un irrimediabile effetto collaterale causato dalla ridotta profondità di campo generata da una determinata apertura del diaframma in poi, complementare alla distanza di messa a fuoco e alla lunghezza focale insieme.
In realtà il bokeh, escludendo i casi in cui non si può evitarlo per ovvi motivi legati alla corretta esposizione - quindi ad es. quando un'ampia apertura del diaframma è necessaria e non soltanto voluta - viene applicato volontariamente laddove questo effetto è ricercato, applicando una o più variabili di questa tecnica fotografica.
Il metodo più semplice è quello di usare la massima apertura del diaframma disponibile, ma è necessario avere anche una distanza di messa a fuoco proporzionale alla lunghezza focale usata.
Ad esempio ad un'apertura del diaframma (il famoso f-stop) di f/5.6 con una focale di 100mm ed una distanza di messa a fuoco (ergo il soggetto) di 50cm avrai un certo effetto bokeh apprezzabile, ad una distanza minore l'effetto sarà più pronunciato oppure a pari distanza ma con una focale più lunga, o ancora a pari distanza e focale ma con un'apertura maggiore (ergo f-stop più basso, non dimenticare che apertura e numero f-stop "camminano" inversamente).