Abiura! Cavi USB

Visualizzazione dei risultati da 1 a 10 su 216

Hybrid View

Messaggio precedente Messaggio precedente   Prossimo messaggio Prossimo messaggio
  1. #1
    byte
    Registrato
    Oct 2014
    Località
    Latina
    Età
    68
    Messaggi
    190

    Predefinito

    Vorrei mettere un po' di ordine nei miei (pochi) neuroni rimasti circa il significato di invariante e non invariante.
    Per me invariante è tutto ciò che che riguarda "l'elettrone" e le ferree leggi fisiche che lo governano; non siamo nella fisica quantistica pertanto tutto ciò che succede sino ai capi della bobina del trasduttore è quantificabile, misurabile, descrivibile, modellizzabile e prevedibile per quanto possibile con i nostri attuali mezzi e conoscenze ( al tempo di Ohm non penso che avessero l'FFT eppure...).
    Il problema della non invarianza viene fuori dalla trasduzione dei segnali elettrici in variazioni pressorie nella dimensione spazio, rilevate dall'apparato uditivo e tradotte in informazioni percettive dal cervello; in questo e solo ambito è possibile parlare di non invarianza, incongruenza etc.
    Nel caso di circuiti elettrici e compagnia cantante, a mio incompetente avviso, non è corretto parlare di fenomeni di incongruenza e non invarianza ma di fenomeni fisici conoscibili.

    Per quanto possa valere la mia esperienza, devo ammettere che mai mi sarei aspettato di trovare un cambiamento (migliorativo o peggiorativo non ha importanza) sostituendo per necessità un cavo USB commerciale con uno diciamo "speciale" ( il termine esoterico mi provoca allergia , scusate).
    Come Paolo (UnixMan) confermerà, il protocollo USB non mi sembra così ridondante tale da permettere una trasmissione dei pacchetti scevra da difetti come il protocollo ethernet ( se è sensibile alle piegature... ).
    Se parliamo di collegamenti lunghi (anzi corti) pochi centimetri (vedi anche protocollo I2S), probabilmente non avvertiremmo variazioni nemmeno se usassimo il filo di ferro della ferramenta, ma con lunghezze superiori entrano in gioco elementi che possono sconvolgere il segnale tanto da portare addirittura al mancato riconoscimento dei dispositivi (vedi la JLsounds che vuole cavi USB ad hoc).
    Alessandro

  2. #2
    tebibyte L'avatar di bigtube
    Registrato
    May 2012
    Località
    cagliari
    Età
    69
    Messaggi
    2,258
    configurazione

    Predefinito

    Originariamente inviato da aletas
    Vorrei mettere un po' di ordine nei miei (pochi) neuroni rimasti circa il significato di invariante e non invariante.
    Per me invariante è tutto ciò che che riguarda "l'elettrone" e le ferree leggi fisiche che lo governano; non siamo nella fisica quantistica pertanto tutto ciò che succede sino ai capi della bobina del trasduttore è quantificabile, misurabile, descrivibile, modellizzabile e prevedibile per quanto possibile con i nostri attuali mezzi e conoscenze ( al tempo di Ohm non penso che avessero l'FFT eppure...).
    Il problema della non invarianza viene fuori dalla trasduzione dei segnali elettrici in variazioni pressorie nella dimensione spazio, rilevate dall'apparato uditivo e tradotte in informazioni percettive dal cervello; in questo e solo ambito è possibile parlare di non invarianza, incongruenza etc.
    Nel caso di circuiti elettrici e compagnia cantante, a mio incompetente avviso, non è corretto parlare di fenomeni di incongruenza e non invarianza ma di fenomeni fisici conoscibili.

    Per quanto possa valere la mia esperienza, devo ammettere che mai mi sarei aspettato di trovare un cambiamento (migliorativo o peggiorativo non ha importanza) sostituendo per necessità un cavo USB commerciale con uno diciamo "speciale" ( il termine esoterico mi provoca allergia , scusate).
    Come Paolo (UnixMan) confermerà, il protocollo USB non mi sembra così ridondante tale da permettere una trasmissione dei pacchetti scevra da difetti come il protocollo ethernet ( se è sensibile alle piegature... ).
    Se parliamo di collegamenti lunghi (anzi corti) pochi centimetri (vedi anche protocollo I2S), probabilmente non avvertiremmo variazioni nemmeno se usassimo il filo di ferro della ferramenta, ma con lunghezze superiori entrano in gioco elementi che possono sconvolgere il segnale tanto da portare addirittura al mancato riconoscimento dei dispositivi (vedi la JLsounds che vuole cavi USB ad hoc).
    Bene, se è assodata la inconciliabilita' dei sistemi a quale porto vogliamo dirigerci? Dove vogliamo attestarci per prendere misure adeguate?
    Ce lo dicono i costruttori di questi fantomatici cavi USB come devono funzionare per dare il massimo proprio per la funzione di trasferimento del segnale musicale?
    che caratteristiche devono avere? E perchè se fatti in altro modo non possono funzionare?
    player1:thin client+voyage - player2:futros450+Debian > Usb Transport: I2soverUSB + DAC (6x1704+I/V a tubi) - Attenuatore passivo Lightspeed
    Ampli finale: OTL 6C33 - MyRef Fremen Ed. - Diff.: Diapason Adamantes II - Guida LMS+Squeezelite - B

  3. #3
    tebibyte L'avatar di UnixMan
    Registrato
    Sep 2013
    Messaggi
    2,529
    configurazione

    Predefinito

    Originariamente inviato da aletas
    Come Paolo (UnixMan) confermerà, il protocollo USB non mi sembra così ridondante tale da permettere una trasmissione dei pacchetti scevra da difetti come il protocollo ethernet ( se è sensibile alle piegature... ).
    sì, se non ricordo male è vero che negli standard UAC1/2 non sono previsti meccanismi di correzione di errore(*), ma la probabilità che si verifichino realmente degli errori (se il sistema segue le specifiche) è comunque trascurabile. Quand'anche se ne verificasse qualcuno, non è certo un pacchetto errato ogni due o tre sessioni di ascolto che cambierebbe ciò che percepisci (e questa sarebbe già una situazione "patologica": in un sistema correttamente funzionate la probabilità -e quindi la possibile "frequenza"- degli eventuali errori è enormemente più bassa). Né tanto meno simili errori sporadici potrebbero influire su una misura.

    Come sottolineavo non si tratta di un problema di errori nei dati (così come non lo è mai stato neanche con i CD o con i link S/PDIF) ma una mera questione di timing (jitter) e/o di rumore, ancorché il meccanismo attraverso il quale tali fenomeni eventualmente sul bus USB arrivino ad influenzare il DAC in un sistema asincrono ed isolato galvanicamente come quelli con cui abbiamo a che fare non è affatto chiaro.


    (*) per altri protocolli ovviamente sì... pensa che succederebbe se il link USB con il tuo disco o la tua "pennetta" consentisse anche un solo errore di trasmissione non rilevato e corretto!

    edit: N.B.: "non invarianza", mascheramento e tutti gli altri discorsi non hanno nulla a che fare con questa parentesi sui problemi di adattamento di impedenza nei link USB...
    Ultima modifica di UnixMan : 10-07-2015 a 18:46
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

Informazioni Thread

Users Browsing this Thread

Ci sono attualmente 2 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 2 ospiti)

Regole d'invio

  • Non puoi inserire discussioni
  • Non puoi inserire repliche
  • Non puoi inserire allegati
  • Non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
nexthardware.com - © 2002-2022