Hai toccato incidentalmente l'unico aspetto più importante di tutti, che conta più delle elettroniche e del software utilizzato nell'impianto e che dovrebbe essere affrontato per primo: l'interazione impianto/ambiente e di conseguenza il corretto posizionamento delle casse nella stanza e la corretta scelta del punto di ascolto.
Come hai sottolineato basta spostare il punto di ascolto per avere cambiamenti radicali, di conseguenza è importantissimo fare uno studio accurato del posizionamento delle casse e del punto di ascolto.
Per fare questo ti consiglio di procurarti un microfono (che è anche convertitore a/d) umik e installare REW sul tuo pc in modo da fare delle prove.
Riguardo a rew la risposta in frequenza è solamente l'aspetto più facilmente leggibile ma ci sono altri parametri che incidono altrettanto se non di più: waterfall e rt60 in primis.
Se vuoi un consiglio cerca di seguire la procedura che qui riporto (estrapolata da un 3d su altro forum in cui parlo del mio impianto), procedura che mi è stata insegnata da un caro amico "impallinato", oltre che di hifi, di trattamento acustico passivo.
Mi ha sempre detto il mio amico Roberto, che chi fa della musica il suo lavoro e ad esempio allestisce uno studio di registrazione, prima ancora di pensare a quali componenti acquistare pensa alla giusta acustica della stanza, questo perchè una stanza ben costruita e ideata in modo tale da avere poche riflessioni (o comunque averle in punti distanti da quello di ascolto) ti permetterà di sentire bene anche un impianto economico ma ben assemblato, viceversa avere un impianto da n.mila euro inserito in una stanza pessima acusticamente ti servirà solo a sentirti frustrato.
Ecco l'estratto dal 3d in cui parlo di come abbiamo fatto a scegliere la posizione delle casse e dopo la posizione del punto di ascolto. Questa non vuole essere la panacea di tutti i mali, ma ti assicuro che da me ha cambiato in positivo il suono dell'impianto più di qualsiasi accortezza hardware/software.
...Per scegliere la posizione migliore del punto di ascolto e il posizionamento delle casse devo ringraziare Roberto, che è venuto da me, mi ha aiutato a togliere i mobili di torno e ha effettuato delle misurazioni microfoniche tramite rew. Il processo che descriverò è quello che Roberto ha fatto suo leggendo moltissimi 3d su gearslutz.com (forum del mondo pro dove scrivono moltissimi ingegneri del suono e in cui l’argomento del trattamento della stanza è tenuto più di conto che non la scelta delle elettroniche, in effetti se tutti si comportassero così gli impianti suonerebbero molto meglio, peccato che il fatto di dover usare le stanze della propria abitazione anche per altro che non ascoltare la musica, di fatto spesso ci impedisca di effettuare interventi radicali).
Il primo passo del procedimento di Roberto è quello di trovare il miglior punto di ascolto all’interno della stanza. Una volta stabilito la zona (non la posizione precisa) in cui si vogliono mettere le casse, le si posizionano a ridosso della parete negli angoli della stanza, questo per far sì che l’accentuazione della gamma bassa sia la maggiore possibile. Fatto questo si traccia una riga in terra con dello scotch di carta (da carrozzieri) a metà tra le due casse e perpendicolarmente alla teorica riga che le collega tra loro. Segniamo su questa riga a distanza di 5 o 10 cm tra loro tanti punti quanti sono i test che vogliamo fare, ogni punto rappresenta un possibile punto di ascolto. Ovviamente non ha molto senso prendere tale punto troppo vicino alle casse, cominciamo a prenderlo da una distanza ragionevolmente plausibile come possibile punto di ascolto. Partiamo dalla prima posizione, ci piazziamo il nostro bel microfono (io ho preso l’umik1 quello usb che fa anche da scheda audio di acquisizione), lanciamo rew e gli facciamo misurare lo sweep. Ci spostiamo sul successivo punto e ripetiamo l’operazione. Continuiamo così finché non abbiamo misurato tutte le posizioni papabili. Alla fine delle misurazioni andiamo ad analizzare punto punto le varie risposte in frequenza e i vari waterfall. Ci segniamo quelli che ci sembrano migliori annotandoceli. Nel mio caso ce n’era uno nettamente migliore degli altri, dunque fin da subito ho stabilito che quello doveva essere il punto di ascolto ideale (che guarda caso non distava poi tantissimo da quello che avevo scelto ad occhio, anzi orecchio).
Individuato il punto di ascolto lasciamo il microfono in quella posizione e tiriamo dalle casse (sempre posizionate negli angoli) delle righe in terra con lo scotch di carta che le congiungono con il punto scelto. Poi segniamo le posizioni (sempre ogni 5 o 10 cm a seconda di quanto abbiamo voglia di misurare e analizzare) e spostiamo le casse nelle varie posizioni effettuando la misurazione dello sweep con rew. Se siamo stati abbastanza precisi il triangolo formato dal punto di ascolto con le casse dovrebbe essere più o meno equilatero (non proprio ma fa lo stesso). Alla fine delle misurazioni ripetiamo l’analisi della risposta in frequenza, della waterfall e anche della risposta all’impulso (molto utile per vedere e identificare le prime riflessioni). Come per la scelta del punto di ascolto anche in questo caso ho avuto la fortuna di identificare una posizione nettamente migliore alle altre.
Fatto questo ho utilizzato dei pannelli in una variante della fibra di poliestere (questi per la precisione CARUSO-ISO-BOND - CARUSO GmbH Vliesstoffwerk: Vlies, Filz, Dämmstoff, Lieferung, Iso, Bond, Absorber, Absorption, Akustik, Baffel, Schall, Lärm, Wärme, Kälte, PES, Polyester) di dimensione 120x60 e profondità 10cm (stanno in piedi da soli). Questo materiale ha dei coefficienti di assorbimento molto vicini alla lana di vetro/roccia ma sono completamente anallergici e non creano nessun tipo di problemi senza la necessità (anche se dovrei farlo per un fattore estetico) di doverli rinchiudere in altri contenitori o comunque rivestire come è necessario fare con la lana di roccia. Inoltre il coefficiente di assorbimento è abbastanza costante al variare della frequenza, dunque sono più broadband di altri il che è una buona cosa, soprattutto se, come me, li usate per trattare le riflessioni primarie laterali.
Alla fine ne ho piazzati tre al lato sinistro e tre al lato destro rispetto alla posizione di ascolto. Non ho rifatto le misurazioni ma ad orecchio questa è la posizione che mi permette di avere la maggiore profondità di scena tra quelle possibili.
Il risultato finale è una posizione abbastanza nearfield in cui il triangolo equilatero cassa sx, cassa dx e punto di ascolto ha lati di 1,90 m. Le casse sono inclinate in modo da vedere dal punto di ascolto appena un pezzetto di parete interna, anche se mi sono ripromesso di fare esperimenti in tal senso con tanto di misure.
Nonostante le apparenze questa posizione garantisce uno sviluppo del soundstage molto credibile e che si estende ben al di là della posizione delle casse in tutte le direzioni. Il rovescio della medaglia è che basta spostarsi di poche decine di cm dalla posizione ideale per perdere tutta la credibilità del soundstage e inziare a sentire una serie di rimbombi sul mediobasso.
Se e quando verrete a trovarmi è fondamentale che ascoltiate uno alla volta nel punto di ascolto ideale, altrimenti vi perdete tutto il bello del mio impianto, parola mia e degli amici che già sono venuti a trovarmi.