Per riderci un po su.

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  1. #1
    kibibyte L'avatar di grunter
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    Non volendo inquinare altri thread, ho aperto questo per prenderci un po in giro, partendo da una riflessione:


    Stando agli argomenti attivi ed i quattro gatti che siamo, stiamo (state, io sapete che sono tirchio e pigro) provando CONTEMPORANEAMNETE sui nostri sistemi gli effetti di:


    a) due 'ecosistemi' di riferimento: HQP e Squeezebox, quest'ultimo in versione nativa o sotto forma di Daphile.
    b) diversi OS (Linux/Windows) chi usa OSX almeno ha meno opzioni.
    c) diversi 'dialetti' (win 8.01/Server R2)
    d) diversi 'ottimizzatori' di SO (AO, fidelizer, JPLAY)
    e) diverse architetture Server + NAA/Renderer, Stand Alone, Stand Alone/Control PC+ Audio PC, Server + NAA/Renderer/Control PC + Audio PC

    Al che aggiungiamo un pizzico di Ram Disk qui e la, LPSU a piacere, Tweaks vari sui diversi hw e sulla rete, DSP, CRC upsampling e filtering, oltre ovvialmente a bulgarelli qui e la, DAC a iosa e mi fermo qui, ic sunt leones.

    Negli ultimi 10 giorni ho letto di miglioramenti DEFINITIVI e prestazioni ASSOLUTE in almeno 4 occasioni diverse.

    Ma come fate a distingure le origini dei diversi cambiamenti? Io mi ubriaco già solo spostando di poco il punto di ascolto e non sono più sicuro di nulla se solo cambio un cavo...

    Riusciremo a consolidare, non dico il sistema definitivo o meglio suonante, ma almeno qualche linea guida immune da questi miasmi alcolici di relativismo audiofilo?

    Ragionate gente, ragionate...
    Hai toccato incidentalmente l'unico aspetto più importante di tutti, che conta più delle elettroniche e del software utilizzato nell'impianto e che dovrebbe essere affrontato per primo: l'interazione impianto/ambiente e di conseguenza il corretto posizionamento delle casse nella stanza e la corretta scelta del punto di ascolto.
    Come hai sottolineato basta spostare il punto di ascolto per avere cambiamenti radicali, di conseguenza è importantissimo fare uno studio accurato del posizionamento delle casse e del punto di ascolto.
    Per fare questo ti consiglio di procurarti un microfono (che è anche convertitore a/d) umik e installare REW sul tuo pc in modo da fare delle prove.
    Riguardo a rew la risposta in frequenza è solamente l'aspetto più facilmente leggibile ma ci sono altri parametri che incidono altrettanto se non di più: waterfall e rt60 in primis.
    Se vuoi un consiglio cerca di seguire la procedura che qui riporto (estrapolata da un 3d su altro forum in cui parlo del mio impianto), procedura che mi è stata insegnata da un caro amico "impallinato", oltre che di hifi, di trattamento acustico passivo.
    Mi ha sempre detto il mio amico Roberto, che chi fa della musica il suo lavoro e ad esempio allestisce uno studio di registrazione, prima ancora di pensare a quali componenti acquistare pensa alla giusta acustica della stanza, questo perchè una stanza ben costruita e ideata in modo tale da avere poche riflessioni (o comunque averle in punti distanti da quello di ascolto) ti permetterà di sentire bene anche un impianto economico ma ben assemblato, viceversa avere un impianto da n.mila euro inserito in una stanza pessima acusticamente ti servirà solo a sentirti frustrato.
    Ecco l'estratto dal 3d in cui parlo di come abbiamo fatto a scegliere la posizione delle casse e dopo la posizione del punto di ascolto. Questa non vuole essere la panacea di tutti i mali, ma ti assicuro che da me ha cambiato in positivo il suono dell'impianto più di qualsiasi accortezza hardware/software.

    ...Per scegliere la posizione migliore del punto di ascolto e il posizionamento delle casse devo ringraziare Roberto, che è venuto da me, mi ha aiutato a togliere i mobili di torno e ha effettuato delle misurazioni microfoniche tramite rew. Il processo che descriverò è quello che Roberto ha fatto suo leggendo moltissimi 3d su gearslutz.com (forum del mondo pro dove scrivono moltissimi ingegneri del suono e in cui l’argomento del trattamento della stanza è tenuto più di conto che non la scelta delle elettroniche, in effetti se tutti si comportassero così gli impianti suonerebbero molto meglio, peccato che il fatto di dover usare le stanze della propria abitazione anche per altro che non ascoltare la musica, di fatto spesso ci impedisca di effettuare interventi radicali).
    Il primo passo del procedimento di Roberto è quello di trovare il miglior punto di ascolto all’interno della stanza. Una volta stabilito la zona (non la posizione precisa) in cui si vogliono mettere le casse, le si posizionano a ridosso della parete negli angoli della stanza, questo per far sì che l’accentuazione della gamma bassa sia la maggiore possibile. Fatto questo si traccia una riga in terra con dello scotch di carta (da carrozzieri) a metà tra le due casse e perpendicolarmente alla teorica riga che le collega tra loro. Segniamo su questa riga a distanza di 5 o 10 cm tra loro tanti punti quanti sono i test che vogliamo fare, ogni punto rappresenta un possibile punto di ascolto. Ovviamente non ha molto senso prendere tale punto troppo vicino alle casse, cominciamo a prenderlo da una distanza ragionevolmente plausibile come possibile punto di ascolto. Partiamo dalla prima posizione, ci piazziamo il nostro bel microfono (io ho preso l’umik1 quello usb che fa anche da scheda audio di acquisizione), lanciamo rew e gli facciamo misurare lo sweep. Ci spostiamo sul successivo punto e ripetiamo l’operazione. Continuiamo così finché non abbiamo misurato tutte le posizioni papabili. Alla fine delle misurazioni andiamo ad analizzare punto punto le varie risposte in frequenza e i vari waterfall. Ci segniamo quelli che ci sembrano migliori annotandoceli. Nel mio caso ce n’era uno nettamente migliore degli altri, dunque fin da subito ho stabilito che quello doveva essere il punto di ascolto ideale (che guarda caso non distava poi tantissimo da quello che avevo scelto ad occhio, anzi orecchio).
    Individuato il punto di ascolto lasciamo il microfono in quella posizione e tiriamo dalle casse (sempre posizionate negli angoli) delle righe in terra con lo scotch di carta che le congiungono con il punto scelto. Poi segniamo le posizioni (sempre ogni 5 o 10 cm a seconda di quanto abbiamo voglia di misurare e analizzare) e spostiamo le casse nelle varie posizioni effettuando la misurazione dello sweep con rew. Se siamo stati abbastanza precisi il triangolo formato dal punto di ascolto con le casse dovrebbe essere più o meno equilatero (non proprio ma fa lo stesso). Alla fine delle misurazioni ripetiamo l’analisi della risposta in frequenza, della waterfall e anche della risposta all’impulso (molto utile per vedere e identificare le prime riflessioni). Come per la scelta del punto di ascolto anche in questo caso ho avuto la fortuna di identificare una posizione nettamente migliore alle altre.
    Fatto questo ho utilizzato dei pannelli in una variante della fibra di poliestere (questi per la precisione CARUSO-ISO-BOND - CARUSO GmbH Vliesstoffwerk: Vlies, Filz, Dämmstoff, Lieferung, Iso, Bond, Absorber, Absorption, Akustik, Baffel, Schall, Lärm, Wärme, Kälte, PES, Polyester) di dimensione 120x60 e profondità 10cm (stanno in piedi da soli). Questo materiale ha dei coefficienti di assorbimento molto vicini alla lana di vetro/roccia ma sono completamente anallergici e non creano nessun tipo di problemi senza la necessità (anche se dovrei farlo per un fattore estetico) di doverli rinchiudere in altri contenitori o comunque rivestire come è necessario fare con la lana di roccia. Inoltre il coefficiente di assorbimento è abbastanza costante al variare della frequenza, dunque sono più broadband di altri il che è una buona cosa, soprattutto se, come me, li usate per trattare le riflessioni primarie laterali.
    Alla fine ne ho piazzati tre al lato sinistro e tre al lato destro rispetto alla posizione di ascolto. Non ho rifatto le misurazioni ma ad orecchio questa è la posizione che mi permette di avere la maggiore profondità di scena tra quelle possibili.
    Il risultato finale è una posizione abbastanza nearfield in cui il triangolo equilatero cassa sx, cassa dx e punto di ascolto ha lati di 1,90 m. Le casse sono inclinate in modo da vedere dal punto di ascolto appena un pezzetto di parete interna, anche se mi sono ripromesso di fare esperimenti in tal senso con tanto di misure.
    Nonostante le apparenze questa posizione garantisce uno sviluppo del soundstage molto credibile e che si estende ben al di là della posizione delle casse in tutte le direzioni. Il rovescio della medaglia è che basta spostarsi di poche decine di cm dalla posizione ideale per perdere tutta la credibilità del soundstage e inziare a sentire una serie di rimbombi sul mediobasso.
    Se e quando verrete a trovarmi è fondamentale che ascoltiate uno alla volta nel punto di ascolto ideale, altrimenti vi perdete tutto il bello del mio impianto, parola mia e degli amici che già sono venuti a trovarmi.

  2. #2
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da grunter
    ... ti consiglio di procurarti un microfono (che è anche convertitore a/d) umik e installare REW sul tuo pc in modo da fare delle prove.
    Solo per chiarire: la correzione acustica è una delle attività professionali che svolgo, REW - insieme ad altri strumenti - è uno dei software che uso, non è certo il più completo ma ha il vantaggio di essere free, così una volta fatto il sopraluogo e stabilite le priorità dei caso, il cliente può cercare un miglioramento continuo in autonomia usando gli stessi strumenti.

    Non mi piace parlare qui di cose che faccio per guadagnarmi da vivere, quindi passo oltre.

    Unico appunto: prima di intervenire sulle riflessioni primarie e sui tempi d decay con interventi mirati, io consiglio sempre di verificare i modi ambientali e porre in atto le contromisure di base contro le onde stazionarie, poi il resto. Ovviamente in assenza di gravi ed evidenti vizi di fondo ed in presenza di un posizionamento in ambiente non palesemente errato.

    Ciao.
    Ultima modifica di marcoc1712 : 01-03-2015 a 10:58

  3. #3
    kibibyte L'avatar di grunter
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    Originariamente inviato da marcoc1712
    Solo per chiarire: la correzione acustica è una delle attività professionali che svolgo, REW - insieme ad altri strumenti - è uno dei software che uso, non è certo il più completo ma ha il vantaggio di essere free, così una volta fatto il sopraluogo e stabilite le priorità dei caso, il cliente può cercare un miglioramento continuo in autonomia usando gli stessi strumenti.

    Non mi piace parlare qui di cose che faccio per guadagnarmi da vivere, quindi passo oltre.

    Unico appunto: prima di intervenire sulle riflessioni primarie e sui tempi d decay con interventi mirati, io consiglio sempre di verificare i modi ambientali e porre in atto le contromisure di base contro le onde stazionarie, poi il resto. Ovviamente in assenza di gravi ed evidenti vizi di fondo ed in presenza di un posizionamento in ambiente non palesemente errato.

    Ciao.
    Opps.... davo consigli da principiante quale sono a chi fa questo di lavoro!
    Ho cannato consiglio dunque.
    A proposito dei modi della stanza, se posso chiedere, qual è il metodo più semplice per individuarli quando, come nel mio caso, la stanza è fortemente irregolare?
    Per farla breve è una mansarda con il soffitto a spiovente fino a metà stanza e poi sempre a spiovente nel verso opposto, inoltre presenta delle irregolarità nella pianta.
    Grazie.
    Ultima modifica di grunter : 01-03-2015 a 13:30

  4. #4
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da grunter
    Opps.... davo consigli da principiante quale sono a chi fa questo di lavoro!
    Ho cannato consiglio dunque.
    A proposito dei modi della stanza, se posso chiedere, qual è il metodo più semplice per individuarli quando, come nel mio caso, la stanza è fortemente irregolare?
    Per farla breve è una mansarda con il soffitto a spiovente fino a metà stanza e poi sempre a spiovente nel verso opposto, inoltre presenta delle irregolarità nella pianta.
    Grazie.
    Nessun problema, l'unica ragione per cui ho intrapreso (anche) questa attività è perchè di tecnici competenti in acustica ce ne sono tanti, ma quasi nessuno (non c'è trippa) per i privati ad uso domestico, e come sempre accade, i 'tecnici competenti in acustica' si scompisciano dalle risate quando gli parli di ampiezza della scena o similia, allo stesso livello di un riparatore elettronico a cui cerchi di far capire il concetto di microdettaglio...

    Per fortuna sono amico di musicisti professionisti e quasi per gioco ho cominciato a far loro notare alcuni 'difetti' di resa acustica nei loro studi domestic (e stanze d'ascolto)i, una volta tarato il linguaggio l'intesa è stata ottima ed i risultati sono arrivati, sono piaciuti ed eccomi qui. Comunque, lo faccio solo per piccoli studi e sale di ascolto domestiche, non sono attrezzato per grandi ambienti e non saprei nemmeno da dove cominciare, sia chiaro.

    Per venire alla tua domanda:

    Bisognerebbe 'vedere' la stanza o almeno avere un'idea della pianta e dello sviluppo verticale. La mia sala di ascolto è molto simile alla tua: una mansarda con spioventi e pianta irregolare.

    La teoria dei modi funziona bene in stanze con geometrie semplici, in condizioni tipo le nostre, risulta più difficile andare per via teorica, conviene procedere con una misuazione, analizzarne i risultati cercando correlazioni (picchi o null) a specifiche frequenze o multipli dovrebbero poter essere ricondotte ad una (o peggio) più dimensioni della stanza.

    Anche i materiali e le tecniche costruttive fanno la loro parte: La mia perlinatura 'vibra(va)' letteralmente a 140 Hz, creandomi un buco di pressione in quella zona, il Parquet è elastico ed ha risonanze proprie, l'ho scoperto - purtroppo - avendo trovato legnetti scollati, sostituendo punte con piedini nei diffusori ho risolto il problema (del parquet, non del suono). Le 'normali' porte si comportano come membrane acustiche o veri e propri risonatori in molti casi, il mobilio conta tantissimo, ecc.

    La buona notizia è che geometrie semplici in stanze vuote con pavimenti , pareti e soffittatura in cemento grezzo = pochi modi ma importanti, geometrie complesse in stanze finite ed arredate = molti modi ma relativamente deboli, quindi singolarmente meno influenti.

    La cattiva è che è molto più difficile isolare e correggere la risonanza di un singolo modo in una stanza a geometria irregolare, ma si può certamente provare e ci sono buone pratiche da seguire, poi bisogna farsi una ragione del fatto che ogni ambiente ha il suo suono, correggerlo e migliorarlo è possibile, stravolgerlo no. La mia mansarda non suonerà mai come il duomo di Milano.


    Nel mio caso, il problema più grosso è un modo di risonanza che si sviluppa... fuori dalla stanza, nella tromba delle scale che sviluppandosi su 4 piani è > 15 m. Ovviamente c'è una porta, ma questo complica le cose dato che la risonanza si innesca solo oltre una certa pressione sonora.

    Se hai una pianta ed hai già fatto delle misure con REW, mandamele in privato, posso darci un'occhiata.

  5. #5
    kibibyte L'avatar di grunter
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    Originariamente inviato da bigtube
    C'è poco da ragionare....la confusione è sovrana....nessuno mi puo' convincere del contrario.
    e l'esempio Buridan Donkey è perfettamente presente e imperante....contenti voi....io mi dedico ad altro.
    Le strade sono tante ma quando se ne prendono troppe c'è qualcosa che non va'.....siamo nella NINFOMANIA AUDIOFILA cronica persistente: Una malattia diffusa e non curabile.
    Preoccuparsene è inutile....non c'è cura....Moss docet
    Originariamente inviato da audiodan
    Aumentando il numero delle variabili indipendenti le possibilità di avere una marea di dati difficilmente interpretabili è dietro l'angolo e allora starà al buon senso e all'esperienza di ciascuno far si di trovare una strada percorribile, tutto qui.C'è chi sta fermo seduto in poltrona contento di ciò che ha e chi è sempre in giro a sfidare la sorte per cercare strade nuove. Nel mezzo, dove sta la virtù, si possono percorrere strade nuove fermandosi ogni tanto a riposare e pure a guardare dove sorge il sole, giusto per evitare di girare in tondo.
    Per come la vedo io l'audiofilia è un pò una malattia e io mi considero fortemente ammalato, l'importante è riconoscere di esserlo.
    Devo dire, comunque, che l'ottimizzazione dell'hardware e del software del pc nel mio impianto hanno fatto molta importanza anche se è meglio poter partire, come dicevo prima, dalle basi e cioè da una buona scelta della posizione delle casse e del punto di ascolto.
    Comunque al di là di quello che si trova a giro, ciò che ciascuno di noi deve fare (come appunto dice Audiodan) è filtrare alla luce delle proprie esperienze la strada da seguire.
    Io se possibile non escludo mai alcuna strada e se mi sembra percorribile la provo, solo quando ho sentito con i miei orecchi posso stabilire se è giusto seguirla o meno.
    Alla fine è una passione che deve soddisfare il nostro udito, al di là delle esperienze altrui l'importante è che sia una esperienza che ci soddisfa personalmente.

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