Originariamente inviato da
UnixMan
Qui devo dare ragione a Giovanni: nihil novi sub sole. Che dal punto di vista di distorsione e rumore il DSD sia peggiore del PCM è cosa cognita, praticamente "da sempre" (cioè fin dall'apparizione del DSD e, prima ancora, da quella dei DAC PCM "
delta-sigma", che usano la stessa identica tecnica del DSD).
Questo però non vuol dire che la cosa sia necessariamente rilevante da un punto di vista percettivo. Dopo tutto, stiamo parlando di differenze (relativamente) contenute a livelli assoluti decisamente bassi, che ad es. sono insignificanti rispetto ai livelli di distorsione prodotti dagli altoparlanti.
C'è poi da tenere conto di un altro fatto non trascurabile: mentre la "risoluzione" del PCM è costante su tutta la banda passante, quella del DSD varia con la frequenza. In particolare, aumenta al diminuire della frequenza. Il che in pratica vuole dire che, mentre all'estremo superiore della banda audio la risoluzione del DSD è inferiore a quella di un CD, all'estremo inferiore è maggiore di quella di un PCM "HD".
Ma sappiamo che lo spettro di un tipico segnale musicale non è affatto uniforme: tipicamente, la maggior parte dell'energia del segnale è "concentrata" nella parte bassa dello spettro. Il che in sostanza vuol dire che il DSD ha un risoluzione maggiore proprio laddove "c'è più roba".
Sappiamo inoltre che anche la sensibilità del nostro stesso udito non è uniforme, ma tende ad essere maggiore nella zona centrale e medio-bassa dello spettro (guarda caso, quella corrispondente al tipico spettro della voce umana). Anche in questo caso, le caratteristiche peculiari del DSD potrebbero risultare vantaggiose.
Ovviamente parlo per ipotesi a ruota libera, tutte da dimostrare. Potrebbe benissimo essere vero anche il contrario.
Oltre a questo, c'è sempre la solita incognita fondamentale di come tutto ciò venga elaborato ed interpretato (percepito) dai nostri sensi, cioè se/quale/quanta influenza queste differenze possano avere sulla nostra percezione soggettiva.
Da questo punto di vista, non credo che si possa dar completamente torto ai "soggettivisti": se all'atto pratico, cioè all'ascolto, il DSD risulta più soddisfacente del PCM, ben venga il DSD. Anche se, da un punto di vista strettamente tecnico, appare inferiore.
P.S.: questo potrebbe essere un buon esempio di quello che intendevo dire quando ho scritto «Abbiamo bisogno di capire cosa, "all'interno" di un segnale audio, è importante e va preservato a tutti i costi e cosa invece può essere sacrificato senza troppe conseguenze».
Invece, questo ormai vecchio post (che mi era sfuggito, sorry) potrebbe essere molto più interessante:
non ho però ben capito a cosa si riferiscono esattamente i diversi grafici e quindi anche cosa intendi dire con la frase conclusiva.
Se nei diversi casi ci sono differenze nel modo in cui il segnale viene
elaborato (ad es. player diversi che usano algoritmi diversi, stesso player con impostazioni diverse, ecc) è ovvio che ci siano differenze. Così come è ovvio che ci siano differenze se le misure si riferiscono a DAC diversi.
Se, al contrario, i dati sono prodotti ed elaborati allo stesso modo e poi inviati senza ulteriori elaborazioni attraverso diverse interfacce allo stesso DAC, allora la cosa sarebbe interessante. MOLTO interessante...