Prima immagine del Diabolidak Signature
Purtroppo dovrete aspettare ancora un poco per avere particolari sul montaggio perchè si è verificato di nuovo un problema inspiegabile (almeno per me) per il quale sto chiedendo lumi a Lyuben.
Però, dopo un numero di ore di burn-in sono sempre più esterrefatto di quello che si può tirar fuori da questo "diabolico"DAC ma ancor di più da un file 16/44,1 convertito in DSD128.
La spesa non è proprio economica, tra scheda, cristalli e materiale dell'alimentazione andiamo tra 150 e 180€ ma se avete un impianto appena appena decente il salto di raffinatezza e di qualità del suono (soprattutto nel senso della naturalezza dello stesso) è stupefacente. Se ascoltate solo Rock forse potetefare a meno della spesa, se ascoltate musica acustica è veramente "to die for".
Però non è semplicissimo montarla, bisogna avere mano ferma e un po' di abitudine a trattare con componenti SMD ( che Dio stramaledica chi li ha inventati!!!) visto che bisogna montare a mano libera due condensatori da 2x1 mmm e levare due resistenze ancora più piccole......
Da notare che il DAC è la parte meno invasiva, quattro alimentatori e una scheda d'uscita rendono l'apparecchio necessitante di un case generoso, a meno di voler fare un doppio case che, in questo caso, non trovo strettamente necessario.
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potresti fare un videocorso per il montaggio ...
Daniele complimenti anche per il coraggio di affrontare gli SMD e naturamente per i risultati. Facci sapere i commenti di Lyuben.
Ci sarebbe una soluzione che facilita molto il lavoro con gli SMD. Si chiama desoldering chipquick : una specie di gel (non è il flux) che ha la proprieta' di prolungare
a sufficienza il tempo in cui la massa dello stagno rimane fluida consentendo di rimuovere facilmente componenti anche con molti piedini . In pratica hai il tempo
di muoverti su pad anche contrapposti e sfilare con una certa calma il componente.
Un video:
Quei kit funzionano sulla base di una lega metallica , quella che sembra un filo di stagno da saldature, ma che in realta è un'altra cosa...
Il funzionamento è macchinoso ma funge (fatto più volte!) ma dopo i compomenti li puoi pure buttare perchè sono stati scaldati talmente tanto che spesso
"si friggono" . Insomma io non lo riuso un componente smd trattato così.
Anche il circuito stampato deve essere di qualità o si rischia poi di vedere delle piste staccate...
Insomma è un kit da usare con diversi accorgimenti e non troppe volte sullo stesso punto o i danni definitivi sono in agguato
Hai fatto bene a sottolineare le precauzioni ma se un componente lo devi togliere che fai? In qualche modo con quest'affare te la cavi senza stare con il saldatore appoggiato per ore.
Per dissaldare uso quasi sempre la trecciola ma in combinazione con questo non si
dovrebbe surriscaldare piu' di tanto.
Scusate..
ma tagliare i piedini con un taglierino e poi limitarsi a ripulire le piste con la trecciola??
Sparate pure
Gianni...
Lo scopo possibilmente e' di salvare il componente...altrimenti si possono usare i tuoi metodi diciamoOriginariamente inviato da giannicimbalo;909930 c
cosi ultimativi.
E con i componenti senza piedini??...
Si Giovanni, se un smd lo devi togliere c'è poco da dire... ogni mezzo è lecito
Quella del kit è l'unica soluzione per evitare i costi di un stazione ad aria calda, non giustificabili per una dissaldatura una volta o due all'anno...
Ricordo però che i chip hanno una temperatura max, e sopratutto un tempo max, a cui possono essere esposti senza il rischio
di ritrovarsi poi con dei difetti nel tempo (non è detto che si manifestino da subito) quando non " friggersi" del tutto già in quel momento della dissaldatura.
Se si tratta di resistori e condensatori SMD poi non ne parliamo.... i resitori se esposti ad alte temp. cambiano il loro valore nominale, così pure i condensatori.
Insomma è una bella rottura...
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