La grafica delle pagine web che i nostri browser renderizzano è definita da un linguaggio apposito chiamato CSS (Cascading Style Sheet): l'evoluzione di questo linguaggio corre veloce e dal semplice "colorami il testo di rosso", di qualche anno fa, siamo arrivati allo "sposta questo box e cambia il background con un'animazione".
Il supporto hardware ai filtri CSS è stato integrato nelle versioni passate di Webkit ed inserito nell'ultima versione di Chrome, ma negli ultimi sviluppi è diventato sempre più efficiente e funzionale.
Sul blog del progetto Chromium sono stati pubblicati degli interessanti esperimenti per rendersi conto a che livello possono arrivare i filtri integrati in WebKit: passiamo dall'effetto seppia al contrasto, sino all'inversione di colori, il tutto implementabile con semplicissime istruzioni da parte degli sviluppatori.
Potete dare un'occhiata qui e qui (funzionano solo con Google Chrome).