da HWUpgrade :
Serial Attached SCSI: le prime unità in commercio
Paolo Corsini
“Come sempre dal Giappone arrivano le prime immagini di sistemi Serial Attached SCSI in commercio”
Sono disponibili in commercio in Giappone, come riportato dal sito Akiba PC a questo indirizzo, le prime unità di storage del tipo Serial Attached SCSI, o SAS.
Ma che cosa è l'interfaccia Serial Attached SCSI? Per spiegare facilmente di cosa si tratta riprendiamo una parte di un articolo di approfondimento pubblicato su Hardware Upgrade a questo indirizzo:
All'interno del settore hard disk possiamo distinguere diverse macrocategorie di dischi, fra le quali primeggia sia in termini prestazionali sia di innovazione tecnologica il settore SCSI. Le unità a 15.000 giri di rotazione sono tutte SCSI, così come sono SCSI i dischi con tempi di accesso ai dati dimezzati rispetto alle unità più performanti ParallelATA o SerialATA. Se poi l'analisi passa agli I/O per secondo gestibili, è quasi la regola avere incrementi rispetto ai dischi SATA o PATA che superano il 300%.
Siamo di fronte alla crème del settore, alla classe regina, giunta ormai però alla frutta per quanto riguarda l'interfaccia di collegamento: sarà il SAS, il Serial Attached SCSI, a sostituire la gloriosa interfaccia che per 20 anni ha fatto mostra di sé all'interno dei server e delle postazioni esigenti in fatto di prestazioni. Come per il passaggio dal ParallelATA al SerialATA, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un cambio drastico (nell'interfaccia, non nei dischi!): i cavi utilizzati sono molto diversi, così come è completamente diversa la gestione delle unità da parte del sistema. La connessione è ora point to point, ovvero ad un cavo può essere connesso uno e un solo disco, con vantaggi prestazionali notevoli che eliminano le priorità e gli stand-by per il passaggio dei dati tipiche del "vecchio" SCSI.
L'interfaccia SCSI ultra 320 permette lo scambio massimo di 320 MB di dati al secondo, valore facilmente raggiungibile da catene RAID nemmeno troppo complesse.
La nuova interfaccia SAS di fatto permette lo scambio di 300 MB al secondo massimi per ogni disco, non per tutta la catena. I grafici fanno ben capire quale sia la portata reale dell'innovazione, eliminando il collo di bottiglia costituito dall'interfaccia SCSI attuale.
è inutile dire che questa è una svolta, non so per quanto queste periferiche rimarranno inaccessibili a livello di costi, ma certamente qui siamo di fronte a dei veri mostri...