Originally posted by clypeus
In fotografia ogni immagine è frutto di un compromesso.
Quando in una scena da riprendere i contrsti sono molto elevati, naturalmente occoglierà scegliere quale parte del soggetto privilegiare. Effettivamente la via indicata da Effector non è soltanto uno scherzo: viene abitualmente praticata in questi casi!
Nella fotografia tradizionale, di fronte ad un soggetto ad elevato contrasto, si possono scegliere varie strade: l'uso di pellicole a basso contrasto, 'uso di carte da stampa ugualmente a basso contrasto, o il procedimento della "mascheratura" in fase di stampa della immagine. Si fa così: dato il soggetto proposto da Plutus, si costruisce una mascherina in cartone nero della forma dello sfondo eccessivamente luminoso e la si interpone sotto la luce dell'ingranditore al momento della stampa. Così la parte più scura riceverà una esposizione ottimale a rendere leggibili i dettagli, e la parte più chiara, grazie alla mascherina, avrà una esposizione differente (minore) tale da non farla risultare sovraesposta. Naturalmente questo procedimento è praticabile da chi abbia un po' di esperienza (ma neanche tanta) di camera oscura.
Per il fotografo che porterà il frutto del suo lavoro a sviluppare in un service commerciale va bene l'indicazione di tentare una via di mezzo tra il valore di esposizione della parte scura e quello della parte chiara, oppure provarne più di uno (il bracketing, appunto) e poi scegliere il migliore.
Ultima cosa: situazioni di luminosità di questo tipo sono gestibili con migliori risultati con pellicole negative piuttosto che con le diapositive, che hanno una minore latitudine di posa, cioè risentono maggiormente dei difetti di esposizione o degli eccessivi contrasti di luminosità.
Clyp