[QUOTE=audiodan;937326]
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Bene, a fronte di tutto questo incredibile insieme di sistemi noi umani riusciamo ancora a trovare una base comune di discussione e a rilevare qualche esperienza comune trasmissibile....[\QUOTE]

Estrarre (sintetizzare) da una moltitudine di stimoli percettivi (dati grezzi) informazioni coerenti da utilizzare per prendere decisioni comportamentali a rapidissima velocità è una caratteristica (presente in misura differenti) degli esseri viventi superiori, probabilmente affinata nel tempo dalla selezione naturale. Il derivarne emozioni segue probabilmente un meccanismo analogo.

La possibilità di riprodurre questa capacità, che richiede solo un minimo di coscienza e condivisione culturale, in esseri artificiali è ancora in gran parte un sogno.

L'uomo (come specie) a questa capacità 'istintiva' ha aggiunto il 'logos', la ragione: la capacità di formulare concetti astratti e di mantenerne memoria, oltre a quella di poterli comunicare, tramite il linguaggio. Senza la capacità di astrazione, il linguaggio è inutile, ma senza il linguaggio (in qualsiasi forma) non è possibile il ragionamento complesso ed il dialogo, cioè la trasmissione delle informazioni astratte da mente a mente, la loro rielaborazione ed assimilazione a costituire un patrimonio culturale che trascende dalle singole esperienze percettive e viene tramandato ed accresciuto di generazione in generazione (cosa esclusivamente umana). Ancora oltre, ed è stupefacente, possiamo usarlo per descrivere e trasmetterci il 'metodo', non solo i risultati e fin anche per 'speculare' sul perché.

Grandioso.

Tralasciando il fatto che per alcune culture questo è il frutto del peccato originale (quindi negativo) mentre per altre è ciò che ci ha risvegliati alla verità (quindi positivo), credo che universalmente sia riconosciuto come ciò che ci ha fatto uomini, permettendoci di " trovare una base comune di discussione e a rilevare qualche esperienza comune trasmissibile", come scrive AudioDan o, in altre parole, "seguir virtute e canoscenza", dato che "fatti non foste a viver come bruti", cioè per perseguire solo le percezioni piacevoli.