4. Conclusioni


Ma, quindi, è uno specchietto per le allodole ? Assolutamente no, ma non è nulla di magico.

Il Wi-Fi 6 porta in dote sicuramente un notevole balzo tecnologico rispetto alle generazioni precedenti, miglioramento che porta benefici soprattutto dove può essere sfruttato a pieno.

L'incremento di velocità teorica è notevole, il valore reale sul campo probabilmente non lo sarà altrettanto, ma dove la velocità del link è preminente rispetto agli altri aspetti si tira un cavo e basta (banalmente anche solo per avvicinare l'access point, se la mobilità è indispensabile).


Wi-Fi 6 aka 802.11ax 4. Conclusioni 1 


Lo scopo che il Wi-Fi 6 si prefigge è quello di ottenere una gestione più prevedibile e organizzata del traffico di rete, razionalizzando il modo in cui AP e client interagiscono per raggiungere un più elevato livello di efficienza e, in questo, tecnologie come OFDMA, TxBF e MU-MIMO assolvono sicuramente allo scopo, permettendo di ampliare la copertura utile e la resilienza al rumore di fondo o alla presenza di device eterogenei, portando vantaggi anche a device delle generazioni precedenti seppure, ovviamente, entro certo limiti di vetustà e compatibilità tecnologica: il vecchio portatile compatibile solo con lo standard 802.11g o precedenti andrà una schifezza uguale, non ci sperate.

In una rete affollata e composta principalmente da device compatibili 802.11n/ac/ax (o Wi-Fi 4/5/6 che dir si voglia), i miglioramenti dovuti alla sostituzione di un router/AP con un modello compatibile con Wi-Fi 6 potrebbero invece essere sensibili.

Inoltre, i benefici tecnologici che si porta in dote sono applicati sia alla banda di frequenza dei 2,4GHz che a quella dei 5GHz permettendo, grazie alla più estesa copertura e penetrazione della banda a frequenza minore, di costruire soluzioni che possono coprire un maggior numero di casi d'uso rispetto al precedente standard Wi-Fi 5, che operava solo sui 5GHz e risultava quindi più limitato dalla presenza di ostacoli fissi.