Quest'anno Babbo Natale ha ricevuto la mia letterina un po' in anticipo, probabilmente ad Agosto (data di presentazione della D3) era ancora in spiaggia sotto l'ombrellone... e forse anche per questo l'oggetto del desiderio è arrivato giusto in tempo per essere scartato sotto l'albero.

Eccola qui, la nuova Nikon full-frame, formato ribattezzato FX dalla casa giapponese, forse per quel mm di differenza rispetto al classico formato Leica... o forse perché di più immediata classificazione rispetto al formato ridotto DX usato fino ad oggi in casa Nikon.

Certo è che chiamarlo formato FX fa un po' sorridere a chi, come il sottoscritto, è cresciuto con la pellicola e ha utilizzato per anni una Canon 1Ds...


Nikon D3, impressioni sul campo. Serious... or not? 1

I formati FX e DX a confronto.


Di nuovo nel formato non c'è proprio nulla, ma nella tecnologia per ottimizzarlo sì.

Rimando ad articoli più tecnici per i dettagli, basti qui ricordare che per "agguantare" la maggiore quantità di luce il sensore CMOS della D3 adotta fotodiodi molto adiacenti tra loro in modo da non presentare praticamente soluzione di continuità e dispone di una seconda fila di fotodiodi "sfalsati" che raccolgono e "raddrizzano" i raggi periferici della prima fila.


Nikon D3, impressioni sul campo. Serious... or not? 2 

Il sensore FX impiegato nella Nikon D3.


Il tutto si traduce in una gamma di sensibilità utilizzabili incredibile, da 100 ISO (opzione L1.0) a ben 25.600 ISO (opzione H2.0).

Le immagini sono ricche di dettaglio anche alle alte sensibilità e a 6400 ISO si ottengono ancora stampe di medio-grande formato di eccellente qualità, mentre 12.800 e soprattutto 25.600 sono ISO "di riserva" per portare a casa lo scatto, anche se si ottengono discrete stampe comunque, specialmente in bianco e nero.

Simili risultati su pellicola erano impensabili e anche sulle recenti concorrenti digitali il livello di rumore e in particolare di perdita di dettaglio agli alti ISO era decisamente superiore.

In casa Nikon il balzo in avanti è notevolissimo, rispetto alla D200 direi da due a tre stop a seconda delle sensibilità.

Normalmente all'aumentare della sensibilità il range dinamico e la profondità dei colori vengono meno, ma con la D3 si può realmente scattare in ogni condizione senza troppo preoccuparsi della resa cromatica o della chiusura delle ombre.

La pulizia che si ottiene alla sensibilità base di 200 ISO viene mantenuta fino a circa 800-1000 ISO e anche a 1600 ISO si fatica a vedere la grana anche in stampe formato A3+, tanto che per fotografia naturalistica non esiterei a impostare tale sensibilità per avere il miglior rapporto tra tempo di scatto e profondità di campo.