4. Conclusioni


Naturalmente teniamo a specificare come le stime in gioco possano comunque costituire un fattore ragionevolmente approssimativo: i numeri usati in precedenza si basano infatti su modelli e previsioni statistiche fornite dai singoli produttori e, pertanto, nei frangenti di reale utilizzo potrebbero verosimilmente discostarsi anche in misura considerevole da quelli effettivi, dove possono confluire necessità spesso contingenti ed esigenze differenziate ed in parte non prevedibili, a monte, dall'utilizzatore.

Al di là di questo, ci sembra utile aggiungere che si potrebbe benissimo arrivare a scrivere una quantità di dati anche quattro o cinque volte superiore a quella dei 20GB preventivata negli esempi illustrati in precedenza, senza per questo doversi ancora preoccupare della salute dei propri dati.

La durata di un qualsiasi modello di SSD, a prescindere dalla tipologia di moderne NAND Flash utilizzate, risulterebbe infatti ugualmente idonea alle pressoché totali esigenze anche oltre l'arco di vita efficace del dispositivo, seppur con un carico di lavoro giornaliero in scrittura vicino ai 100GB.

Bisogna a questo scopo anche valutare a titolo indicativo che le statistiche e la nostra esperienza ci portano a ritenere, infatti, come raramente un dispositivo di storage potrà superare i cinque/sette anni dal momento della sua commercializzazione senza, contestualmente, divenire tecnologicamente obsoleto a seguito del decadimento nel tempo della propria intrinseca efficacia prestazionale.

Questa circostanza è strettamente legata all'estremo dinamismo che riguarda il susseguirsi delle innovazioni delle piattaforme tecnologiche, in costante sviluppo da parte dei protagonisti del settore.

Questi ultimi sono inevitabilmente impegnati nello sviluppo di sempre nuove e più performanti soluzioni a tutti i livelli hardware e quindi anche più a monte nell'importante catena della gestione dei dati.

Tali soluzioni interessano in genere l'adozione di sempre nuovi e più ampi canali e bus di comunicazione al fine, fondamentalmente, di incrementare il bandwidth di I/O.

Di pari passo a questa evoluzione giunge spesso inevitabile anche l'introduzione di nuovi chipset e storage-controller nonché di più efficienti protocolli i quali insieme rischiano, nel giro di pochi anni, di rendere se non propriamente obsoleti, di certo non più all'altezza i nostri "vecchi" dispositivi di memorizzazione nell'uso sulle nuove piattaforme.

Ad ogni buon conto, nel momento in cui scriviamo il nostro ottimismo sulla possibile adozione di una unità allo stato solido quale dispositivo principale del proprio sistema, diviene sempre più concreto all'aumentare della capacità dell'unità SSD: significando che potendo scegliere un taglio a partire dai 240/256GB, o meglio se da 480/512GB, a maggior ragione ci sentiamo senz'altro di poter tranquillizzare tutti i futuri utilizzatori sull'estrema affidabilità nel tempo delle moderne unità allo stato solido.


Le memorie NAND Flash, facciamo il punto ... 4. Conclusioni 1

Figura 25: scaling delle geometrie costruttive (fonte Samsung)


Prendendo come riferimento gli ultimi SSD "entry level" rilasciati sul mercato e caldeggiando, come sempre, di attivare tutti gli accorgimenti e le ottimizzazioni consigliate nell'uso in Windows, la durata sarà con ogni probabilità anche superiore a quella raggiungibile da un moderno disco fisso di tipo tradizionale (meccanico-magnetico) al momento sul mercato, persino tra i migliori di classe Enterprise.

Soprattutto, non finiremo mai di sottolineare il vero fattore fondamentale per l'utente che ha in mente la reattività del proprio sistema come criterio basilare nella scelta del proprio dispositivo di storage: parliamo del tempo di accesso, ovvero quello strettamente necessario al dispositivo di memorizzazione per accedere al suo strato fisico, dove i dati sono effettivamente contenuti.

Ebbene, sotto questo profilo il peggiore degli SSD offre un valore di accesso di soli ~0,1ms, circa un cinquantesimo del tempo rispetto al più veloce degli Hard Disk (~5ms); questa netta superiorità a livello temporale dà garanzia di avvii immediati del sistema operativo e caricamenti fulminei anche di vastissime quantità di informazioni, sia in modalità sequenziale che random, per tutti gli scenari di utilizzo, gaming compresi, dove ricordiamo che la gran parte delle operazioni avviene per lo più in lettura.