Sono passati ormai molti anni dall'introduzione dello standard USB e la gran parte delle periferiche esterne adotta proprio questo tipo di connessione. Nato per sostituire le lente ed obsolete porte seriali e parallele, ha dovuto scontrarsi nei suoi primi anni di vita con le soluzioni basate sulla tecnologia Firewire, caratterizzata da prestazioni e specifiche migliori, ma decisamente più costoso e difficile da implementare. Firewire è oggi relegato al solo mondo professionale, dove è impiegato nel campo dell'editing video e audio, grazie alle basse latenze di questo protocollo di comunicazione.
La banda teorica disponibile dalle periferiche USB 2.0 è pari a 480 Mbps ma praticamente nessun dispositivo raggiunge effettivamente questa velocità , limitando le prestazioni reali a circa la metà della banda massima.
Lo standard USB 3.0 è nato per poter supportare al meglio le periferiche di nuova generazione sempre più esose di energia e banda, come dischi fissi esterni, CAM recoder HD e altri dispositivi ad alta velocità . Il processo che ha portato alla definizione delle specifiche USB 3.0 è stato decisamente lungo e nel corso degli anni si sono affacciate diverse soluzioni tecniche, tra cui l'adozione di fibre ottiche all'interno dei cavi e differenti tipi di connettori.
Le specifiche finali prevedono la totale retrocompatibilità con i dispositivi di generazione precedente e l'adozione di cavi in rame, decisamente meno costosi e fragili di quelli ottici.
Grazie al raddoppio delle linee di trasmissione e al protocollo ottimizzato, con le periferiche SuperSpeed USB 3.0 è possibile comunicare su due canali in modo indipendente. | La piattaforma di prova, basta su Gigabyte GA-P55A-UD6, era collegata a 3 HD SATA 3.0 di Seagate e 1 disco esterno USB 3.0 prodotto da Buffalo. |
USB 3.0 può raggiungere velocità 10 volte superiori rispetto all' USB 2.0 e adotta un protocollo di comunicazione Dual Simplex garantendo la trasmissione e la ricezione dei dati su due canali contemporaneamente.
Il controller USB 3.0 integrato da Gigabyte nelle sue schede madri è di produzione NEC, partner strategico per il produttore taiwanese, in quanto fornitore del 60% dei circuiti di alimentazione delle proprie linee di prodotto.
Il controller NEC è stato tra i primi a ricevere la certificazione da parte di Intel per la piena compatibilità con lo standard USB 3.0 e Microsoft ha già certificato WHQL i driver, purtroppo l'iter di certificazione delle schede madri Gigabyte non è ancora completato, di conseguenza non troveremo sulle scatole il logo ufficiale USB 3.0 anche se le schede rispettano già tutti i requisiti. Secondo i portavoce di Gigabyte, la certificazione arriverà nel corso dell'anno, la lista di attesa per questo processo è infatti piuttosto lunga.
Nella foto: Jackson Hsu, Manager Product Planning Division Innovation & Creative Value Center di Gigabyte. | In modalità USB 3.0 le prestazioni registrate dal box Buffalo sono pressoché equivalenti a quelle di un HD collegato con l'interfaccia SATA/E-SATA, surclassando l'interfaccia USB 2.0 ferma a circa 30 Mb/sec in questo tipo di attività . |
Ogni scheda madre 333 integra due porte USB 3.0 nel Back I/O e sono chiaramente identificate dal colore blu dei connettori. L'adozione di un controller esterno è attualmente l'unica soluzione percorribile per l'integrazione del nuovo standard sulle attuali schede madri, Intel non è infatti intenzionata ad introdurre sul mercato nuovi chipset con supporto USB 3.0 in tempi brevi; indiscrezioni indicano la fine 2011 come data di lancio. La roadmap di AMD è stata più volte modificata a riguardo, ma è auspicabile un'adozione più rapida rispetto alla diretta concorrente.
Attualmente le periferiche che utilizzano l'interfaccia USB 3.0 si possono contare sulle dita di una mano e includono principalmente box esterni per HD, come questo il box prodotto da Buffalo presentato in questa pagina.